
Call Jane
La regista Phyllis Nagy confeziona un’opera incerta su un tema delicato come l’aborto terapeutico negli anni sessanta in USA. Alla Berlinale 2022.
La regista Phyllis Nagy confeziona un’opera incerta su un tema delicato come l’aborto terapeutico negli anni sessanta in USA. Alla Berlinale 2022.
Il classico evergreen della commedia tinta di sovrannaturale diretto da Ivan Reitman viene riesaminato dall’occhio attento della nostra rubrica.
Dal regista catalano J.A. Bayona una splendida fiaba virata al nero che rappresenta un delicato racconto di formazione adolescenziale.
Il Ghostbusters al femminile versione 2.0, diretto da Paul Feig, rinuncia subito allo spirito originale a favore di un “normale” film per famiglie.
Solo per due giorni nelle sale italiane il bel documentario che racconta la personalità di una diva universalmente conosciuta: Ingrid Bergman.
Ritorna la fantascienza socio-politica firmata da Neill Blomkamp, stavolta con un godibilissimo film citazionista presentato in anteprima al Bif&st 2015.
Vista la totale assenza di epica storica e sottotesti socio-politici, Ridley Scott si affida alla computer graphic per confezionare un kolossal spettacolare ma inerte.
Un doveroso omaggio alla figura di Mike Nichols, regista capace come pochi altri di intercettare lo spirito del tempo nelle proprie opere.