«Summertime è un’opera molto divertente da guardare»
Summertime 2 dimostra come le seconde stagioni possano maturare, migliorando sia sul piano tecnico (con un ritmo molto più elevato rispetto alla seconda) che sul piano drammaturgico, in cui assistiamo a uno sviluppo ulteriore dei personaggi conosciuti nella prima, grazie anche attraverso l’arrivo delle new entry (Giovanni Anzaldo, Lucrezia Guidone, Amparo Piñero Guirao, Jorge Bosch Dominguez e Marina Massironi).
Summertime 2 trama
Quante cose possono succedere in un anno? Molte, soprattutto quando si è giovani come i protagonisti di Summertime. L’estate è tornata, Summer, Edo e Sofia superano l’esame di maturità e fanno progetti per il futuro, Ale è in Spagna alle prese con il suo rientro in pista e una nuova vita sentimentale con Lola, mentre Dario è in cerca di una strada sua. Ognuno alla scoperta di cosa significa davvero diventare grandi. Ma questa estate parlerà soprattutto d’amore: il tormento e l’estasi di un sentimento che dall’essere sognato, desiderato e temuto diventa finalmente realtà e che, ancora una volta sulle note di un’emozionante colonna sonora, aprirà i cuori dei ragazzi a nuove sfide.
Abbiamo avuto modo di partecipare a un incontro stampa con alcuni dei protagonisti.
Summertime 2: la parola al cast
D: In quale stagione della vita professionale vi sentite? E, citando una battuta tratta proprio dalla seconda stagione: «Non puoi stare tutta la vita dentro un box, devi rientrare in gara?» Vi siete mai sentiti così?
Lucrezia Guidone: «Nella mia vita è capitato di sentirmi in una fase in cui c’era bisogno di una scossa per cui conosco questa sensazione personalmente, soprattutto nelle relazioni. Il personaggio che interpreto in questa serie, Rita, è una donna forte, lavora, che può contare su se stessa, è una madre single abituata a tenere tutto sotto controllo. Questo incontro con Dario sicuramente farà vacillare un po’ la sua fortezza. È stato bello poter far questo con un compagno di viaggio come Andrea Lattanzi che è strepitoso così come con tutto il cast. Sono una new entry fortunata, anche se ho lavorato principalmente con Andrea, è stato molto stimolante il confronto con tutti. Chissà se Rita riuscirà a lasciarsi andare o meno».
Thony: «Scopro che ogni set, non solo portando con sé un’energia diversa – quella del regista o ancora quella degli altri interpreti – è sempre un’esperienza. Io parto con una certa idea quando comincio un lavoro e poi, il primo giorno, viene completamente ribaltata. Mi sento in un momento di dover continuare a sentirmi aperta nei confronti del cambiamento e questo lo avverto sia nella musica che nella professione di attrice».
Alberto Boubakar Malanchino: «Questo è sicuramente per me un periodo molto particolare. Sono stato felice di essere entrato l’anno scorso in questo cast ed è stata un’esperienza entusiasmante soprattutto perché Anthony, nella prima stagione, arrivava alla fine però si parlava molto di lui. Anche io sono arrivato in corso d’opera, stato accolto molto bene e ho cercato di ‘sfruttare’ questo link presente tra me e il personaggio.
Riflettendo su un discorso più ampio c’è stata Summertime e, a seguire, delle serie molto importanti, quindi mi sento in una fase di passaggio rispetto alla prima che ha dato il via alla mia carriera, costituita da tanto studio e molto teatro».
Amparo Piñero Guirao: «Ritengo che un artista debba essere sempre aperto e rispetto all’essere attrice è un atteggiamento essenziale, altrimenti non puoi fare ciò che ti indica il regista. Parlando di Lola è una ragazza che pone in campo tutte le proprie forze per dimostrare che può correre in mondo, come quello del motociclismo, quasi completamente maschile».
D: Osservando i teen-dramma americani ci si è un po’ convinti che la vostra generazione fosse un po’ allo sbando, con ragazzi tormentati; Summertime trasmette spensieratezza, a vostro parere, rappresenta in modo fedele le nuove generazioni?
Ludovico Tersigni: «La serialità è una modalità narrativa e sono stati creati dei personaggi per raccontare una storia; noi siamo degli attori e li interpretiamo. Il messaggio che offriamo è una visione, sono sicuro che è un’opera molto divertente da guardare».
Coco Rebecca Edogamhe: «È molto difficile racchiudere un’intera generazione in una serie: nella vita da adolescenti si alternano così tante fasi che non sarebbe giusto rappresentare il ‘come ci sentiamo’ in una determinata serie. Siamo tutti diversi e affrontiamo esperienze differenti. Summertime così come qualsiasi altra serie a livello mondiale raccoglie dei piccoli estratti della fase adolescenziale, che è ricca di up & down».
Giovanni Maini: «Concordo, è limitativo rappresentare una generazione o comunque un periodo di una vita di una persona attraverso una serie. Non si può comprendere tutto quello che succede tra gli adolescenti di adesso; ci possono essere fasi dell’esistenza in cui ti rivedi maggiormente in quel tormento rappresentato dalle serie americane; altre in cui senti più vicino ciò che abbiamo rappresentato noi. Dipende».
D: Questa serie racconta l’adolescenza, le prime estati, i primi amori, le prime esperienze. Qual è stata la sfida di questa nuova stagione?
L. Tersigni: «La sfida di Ale è stato rimanere concentrato fino all’ultimo, con la ‘mente clara’, come dice nella serie. Una sfida che ho affrontato io stesso: ho girato quasi tutte le scene in ottobre, quando gli altri avevano finito, avevo sei-sette scene al giorno tutti i giorni. Ho capito che quando accetti un lavoro devi essere pronto a portarlo a termine fino alla fine e così ho cercato di dare il meglio di me. Spero si evinca».
C. R. Edogamhe: «Una delle sfide per Summer sta nel chiarirsi le idee, capire cosa vuole davvero e prendere una decisione per se stessa. Quanto a me, tornare a girare la seconda stagione è stato bello, ci siamo ritrovati tutti più grandi e un po’ più consapevoli soprattutto noi ragazzi che siamo partiti con Summertime il nostro percorso. Dopo la Maturità sono stata catapultata sul set: la sfida è stata rimanere concentrata e affrontare la seconda stagione sapendo che venivamo tutti da un periodo complesso – il lockdown – con la consapevolezza che si trattava solo della mia seconda esperienza sul set. Mi sento ancora molto acerba e non vedo l’ora di continuare questo percorso».
G. Maini: «La sfida per Edo è staccare il cordone ombelicale che lo collega a casa, a Summer e al contesto in cui è cresciuto».
A. P. Guirao: «Lola è una ragazza che vuole affermarsi nel motociclismo e dimostrare al mondo che può vincere. La sua sfida è trovare il modo di farsi rispettare nella propria scuderia».
Amanda Campana: «Anche Sofia deve cercare la propria strada, per lei la sfida è la relazione con se stessa, non sa se è al posto giusto, deve capire quello che vuole da sé prima che dagli altri».
Andrea Lattanzi: «Crescita sul piano personale, che è un elemento che ritengo accomuni un po’ tutti».
L. Guidone: «La sfida di Rita consiste nel capire se lasciarsi andare veramente con Dario oppure no. Ha questo attacco con la quotidianità che si è costruita e rimettere in discussione tutto fa paura».
D: A proposito di confronti generazionali, Summertime indaga i rapporti personali anche di chi non vive più l’età adolescenziale e dimostra come ci sia sempre nella vita un momento in cui avviene il coming of age?
Thony: «La mia Isabella è molto infantile, l’abbiamo visto nella prima stagione. Nella seconda capiamo che questo infantilismo derivi dal suo non essere mai cresciuta: ha avuto le sue figlie da giovane e non ha avuto il tempo di costruirsi una personalità forte e indipendente. Da adulta mi piace constatare che ci sia sempre una ricerca costante di se stessi, del proprio posto interiore, di ciò che ti fa stare bene, riconoscersi».
L. Guidone: «Concordo con ciò che ha dichiarato Thony sulla costante ricerca del proprio posto. Riferendomi a Rita, anche lei come Isabella è una mamma che ha avuto un figlio da giovane e forse si è persa dei pezzettini per strada per cui questa sua crescita va di pari passo con la volontà di riprendersi un po’ di spensieratezza e viversi emozioni che riguardino solo lei. In generale credo che uno degli aspetti molto belli di Summertime consista nel mettere a confronto più generazioni per cui per il pubblico ci sono varie possibilità di riconoscersi».
A. B. Malanchino: «Il mio personaggio è in preda a questa tempesta ormonale ed emotiva è qualcosa di ciclico e costante, poi ci sono appuntamenti con la vita che ti fanno tracciare il bilancio di quello che è successo. Anthony ha come obiettivo trovare il suo posto come padre e trovare anche la forma giusta di questa sua paternità che sta cercando di conquistarsi con le figlie».
D: Sapete dirci già qualcosa in merito alla terza stagione?
A. B. Malanchino: «Posso dire che si realizzerà».
Summertime 2 la colonna sonora
«A partire dalla giovane cantautrice Ariete che, oltre a essere protagonista di uno speciale cameo all’interno di Summertime, porta il suo stile autentico e diretto nella colonna sonora con ‘L’ultima notte’, un brano che ha scritto appositamente per la serie, e con ‘18 anni’ e ‘Solo te’.
Prosegue la collaborazione con l’eclettico duo cantautoriale Coma_Cose che con il successo ‘Fiamme negli occhi’, il brano presentato in anteprima sul palco del Festival di Sanremo 2021 e ormai divenuto un cult, accompagnerà anche nella seconda stagione le vicende dei personaggi tra le atmosfere estive della costa adriatica.
Fra i protagonisti della serie c’è l’attrice e cantautrice Thony, ancora una volta nella duplice veste di protagonista nel ruolo di Isabella e di musicista: dopo il brano ‘The Living I Know’ composto per la prima stagione, quest’anno è la volta di nuove canzoni inedite e originali come ‘Truble me too’ e ‘We’ll be fine’.
Si conferma dunque l’originale stile musicale di Summertime, che mescola indimenticabili successi come ‘Il cielo in una stanza’, ‘Amore disperato’ e ‘Il cielo è sempre più blu’, con alcuni tra i più amati artisti del panorama musicale italiano contemporaneo come Franco126, Carl Brave, Margherita Vicario, Gio Evan, Frah Quintale, Fulminacci, Psicologi ft Madame, Svegliaginevra, Venerus e molti altri» (dalla nota ufficiale).
Ludovico Tersigni ci tiene ad aggiungere: «Ricordo una call realizzata l’anno scorso con Giorgio Goi in cui lui ci ha un po’ spiegato come ha strutturato i temi dei vari personaggi. Ci sono proprio delle linee musicali che accompagnano: per esempio Blue (Alicia Ann Edogamhe) ha una linea allegra che ritorna quando compare il suo personaggio, segue una struttura ben precisa, riconosciamo una scala maggiore perché è allegra quindi ci sono pure degli strumenti allegri come l’oboe, dei fiati e dei legni. Questo, nella composizione di una colonna sonora originale, va a dare corpo non solo a una musica che accompagna la storia, ma che entra a far parte delle fondamenta della storia stessa perché ognuno di noi ha una sua linea narrativa differente e di conseguenza una propria linea musicale ben precisa. Per quanto riguarda la scelta dei pezzi ne sono entusiasta in quanto ci sono dei pezzi che fanno parte comunque della nostra generazione ed è stata data la possibilità anche a dei giovani gruppi emergenti e a nuove voci di esprimersi».
L’appuntamento con la seconda stagione di Summertime,la serie originale italiana Netflix prodotta da Cattleya – parte di ITV Studios –, è a partire dal 3 giugno in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo. La seconda stagione, tratta dall’opera letteraria “Tre metri sopra il cielo” di Federico Moccia, è diretta da Francesco Lagi, già co-regista e co-autore della prima stagione, e da Marta Savina. Tutte le puntate sono firmate da Enrico Audenino e Francesco Lagi, affiancati da Daniela Gambaro, Luca Giordano e Vanessa Picciarelli nella scrittura di alcune sceneggiature.
Maria Lucia Tangorra