Benvenuti nel Ragnoverso
Prima di cominciare questo articolo, è doveroso specificare che questo nuovo film, dedicato al personaggio dell’Uomo Ragno, è scollegato dal Marvel Cinematic Universe. La pellicola è sviluppata in concomitanza da Sony e Columbia Pictures, già autori dei due capitoli The Amazing Spiderman (con Andrew Garfield ed Emma Stone, diretti da Marc Webb) e del più recente Venom. Detto questo, Spiderman – Un nuovo universo è un film d’animazione creato usando esclusivamente la CGI. Il film è diretto da ben tre registi: Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman, ognuno dei quali si occupa di un aspetto fondamentale del film. Come si evince dal trailer, la pellicola vede Miles Morales – erede di Spiderman dopo la morte di Peter Parker uscito dai fumetti redatti da Stan Lee – come protagonista. Miles è un semplice ragazzo agli inizi del college con le pressioni della famiglia addosso e una vita in procinto di realizzarsi davanti a lui. Il giovane sarà costretto anzitempo a diventare un eroe per salvare la città di New York minacciata dal malefico Kingpin e da una versione femminile del Dottor Octopus (seriamente). Il ragazzo non sarà solo in questa avventura, altri Spiderman – più Spider Gwen Stacy – provenienti da universi paralleli ma catapultati nell’universo di Miles nel quale si svolge il film, saranno pronti a lottare al suo fianco per tornare nei loro rispettivi universi e salvare la città dalla distruzione.
La storia si sviluppa con dei buoni ritmi e un’andatura tutto sommato piacevole, ma la sceneggiatura è esageratamente caotica. Villain che cambiano sesso, troppi Spiderman in un unico film, nemici ingigantiti solo per renderli più spaventosi, il risultato è un film irrealistico seppur originale. Si tratta certamente di un prodotto dedito alla visione dei più piccoli, ma visti gli alti standard a cui la Marvel ci ha abituato, questo film dà l’impressione di essere più una trovata commerciale dedicata al personaggio. L’idea di far coincidere gli Spiderman degli altri universi (tutti quanti nati dalla penna di Stan Lee e sparsi nella varie raccolte di fumetti del passato) è davvero originale, tuttavia il film concede – ad alcuni di loro – troppa attenzione lasciando inevitabilmente gli altri all’oblio dell’indifferenza. Dicevamo dell’uso della computer grafica; il lavoro che c’è dietro è assolutamente ammirevole. Le animazioni rispettano molto lo stile del fumetto comic. Guardando il film si ha una gradevole sensazione di leggere un lunghissimo fumetto di Spiderman come molti fan sono abituati a fare. Il problema nasce quando appare il supereroe (o meglio la super eroina) dell’universo manga/anime giapponese, che porta ad un cambio dell’utilizzo della computer grafica come se fosse uscita da un manga giapponese. Un’invasione praticamente senza senso. Una squadra di uomini ragno che piacerà sicuramente ai piccolini che andranno a vedere la pellicola ma che incasina la trama generale rendendola troppo poco credibile. Il cast di doppiaggio è sicuramente di valore eccelso: sono presenti nei vari ruoli Jake Johnson, Hailee Steinfeld, Mahershala Alì, Nicholas Cage, Liev Schreiber e persino il calciatore del Chelsea Oliver Giroud che doppia una versione mostruosa (letteralmente) di Norman Osborn/Green Goblin.
Spiderman – Un nuovo universo, è un prodotto commerciale creato più per attirare le famiglie al cinema con i loro bambini al seguito, garantendo loro la visione di un film particolarmente eccitante che regalerà loro qualche perla di saggezza. Alla fine il film si riassume brevemente con una delle frasi più famose del personaggio di Spiderman: “Chiunque può essere un eroe”.
Il film contiene uno degli ultimi cameo girati da Stan Lee prima della sua scomparsa. Al termine del film, prima dei titoli di cosa, appaiono altre didascalie con alcune delle sue frasi più significative. Grazie Stan!
Stefano Berardo