Donne in cerca di guappi
Il nome di Daniele Misischia è senz’altro uno dei più interessanti, tra quelli riconducibili al cinema di genere realizzato in Italia negli ultimi anni. Non soltanto per via del suo lungometraggio d’esordio, The End? L’Inferno Fuori, claustrofobica e validissima variazione sul tema zombi di ambientazione capitolina, ma anche per una produzione breve ricca di titoli. Circa una settimana fa i colleghi di InGenere Cinema hanno irrobustito la loro Notte Horror, iniziativa volta ad allietare gli appassionati del genere nelle lunghe serate a casa determinate dall’emergenza coronavirus, inserendovi uno dei suoi corti, Senza parole, fiaba macabra ben interpretata da Rimi Beqiri e Arianna Bonardi. YouTube il tramite di visioni così succulente. Ma c’è dell’altro. Dalla fine di marzo, sempre col gettonatissimo attore albanese Rimi Beqiri tra i protagonisti, è visibile sulla stessa piattaforma un altro cortometraggio, girato nel maggio 2018, che oltre ad avere la sua autonomia possiede anche un valore promozionale, essendo il pilot della serie che Misischia vorrebbe poi sviluppare. Ci si augura infatti che la positiva accoglienza degli spettatori possa invogliare i produttori a sostenere il progetto. Non a caso tra i commenti che su YouTube seguono Skull Girl, questo il titolo del corto, ha preso piede una campagna promozionale per cui gli utenti sono invitati a scrivere in massa l’hashtag #vogliamolaserie, operazione che potrebbe favorirne la diffusione e la trasformazione in prodotto più longevo e articolato.
Anche i lettori della nostra rivista, volendo, possono partecipare. Del resto il cortometraggio in questione è visibile pure in fondo alla pagina. E le premesse affinché ne esca fuori un lavoro intenso, coinvolgente, ci sono tutte: in questo aurorale Skull Girl Daniele Misischia si conferma cineasta che sa lavorare con scioltezza e disinvoltura sul set, approcciando i generi in modo che ad essere valorizzati siano il ritmo del racconto, la precisione delle atmosfere, l’impatto straniante di determinati luoghi.
Nei suoi lavori il montaggio stesso è foriero di tensioni. E in questo adrenalinico revenge movie al femminile scopriamo, grazie a un parallelo che circostanzia bene entrambe le situazioni, il procedere della difficoltosa trattativa per il controllo del territorio tra due spietate bande di criminali, interrotta sul più bello dall’incursione rapida e letale che una determinatissima eroina aveva precedentemente messo a punto. Tanta la curiosità creata nello spettatore attraverso quel montaggio alternato, da cui il pubblico apprende peraltro l’estrema vicinanza alla protagonista, in forma allucinatoria, di un’altra misteriosa figura femminile. Quando poi l’azione si scatena, prendendo di sorpresa in un luogo oscuro e appartato le due gang malavitose, Misischia conduce il gioco girando in modo secco, efficace e finanche elegante il cruento conflitto a fuoco che ne deriva.
Dodici minuti promettentissimi, quindi, considerando anche la qualità del cast tecnico e artistico coinvolto per l’occasione. Le musiche ansiogene di Isac Roitn irrobustiscono ulteriormente l’atmosfera. Mentre lo script essenziale di Cristiano Ciccotti, collaboratore abituale di Misischia, risulta accattivante anche per la presenza sul set di interpreti credibili: a partire dall’energica eroina Angella Ciaburri, affiancata qui da una nostra vecchia conoscenza, la spettrale Arianna Bonardi. E se alla partecipazione convinta di un Rimi Beqiri glaciale “criminale dell’est” abbiamo già accennato, c’è da dire che attorno a lui si muovono diversi altri personaggi maschili dal volto giusto, su tutti quel Claudio Camilli a.k.a. “Chopper” già apprezzato in svariati film e serie televisive, soprattutto di genere.
Stefano Coccia