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Si Vis Pacem Para Bellum

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VOTO: 8

La Cina (non) è vicina

Opinione di chi scrive, s’intende, ad ogni modo Si Vis Pacem Para Bellum è uno dei lungometraggi di Stefano Calvagna scritti meglio, forse addirittura il più bello e intenso di una produzione orgogliosamente autarchica, indipendente, che annovera ormai svariati titoli all’attivo. Nel film, datato 2015, si intrecciano in modo esemplare crime story all’italiana, noir d’altri tempi, una spolverata d’eros selvaggio e persino commedia romantica. Tutto ciò con un’ampia galleria di location dislocate tra Roma e Trevignano, ma la Cina – si potrebbe dire – nel cuore.
Positivo dunque che Digitmovies Cinema abbia rispolverato tale titolo, assieme ad altri dello stesso Calvagna, in un’edizione DVD essenziale a livello di extra, ma col bonus di un intervista (condotta dal critico Francesco Lomuscio) nella quale si fa luce sul casting, sull’ambientazione, sulle varie fonti di ispirazione; e da cui si apprende anche che l’autore, prima di appassionarsi a questo progetto dirottandovi le proprie energie, era addirittura al lavoro su una versione cinematografica della celebre vicenda del Canaro, rimandata solo per le ovvie difficoltà di realizzare un film “in costume” (in quanto riferito a un’epoca ben precisa della recente storia italiana), che se portata avanti avrebbe perciò anticipato sia Stivaletti che Garrone.

In Si Vis Pacem Para Bellum, ispirato non solo al motto latino ma anche al tatuaggio che il regista espone fieramente sul braccio, Stefano Calvagna si è comunque messo totalmente in gioco ricoprendo pure il ruolo del protagonista: un killer professionista tanto efficiente e spietato sul lavoro, quanto capace di relegare uno spazio importante agli affetti, siano essi rappresentati dal rapporto filiale molto forte con la madre, ricoverata da tempo per una forma di demenza senile, oppure dal sentimento appena sbocciato nei confronti della semplice ma radiosa cameriera di un ristorante cinese, posto del quale è cliente già da un po’ amandone sia la cucina che la cultura di riferimento.
Ecco, nel mescolare con grande naturalezza i toni del racconto, il regista alterna sequenze da Vacanze romane quando si innesca il rapporto tra lui e la ragazza, interpretata peraltro con grande freschezza dalla bella Francesca Fiume (tratti orientali ma italianissima di formazione), ad altre scene decisamente più violente, tipo le esecuzioni e gambizzazioni il cui background oscilla tra il “poliziottesco” nostrano e i più lividi noir francesi e americani degli anni ’50.

La credibilità dell’intreccio è poi assicurata da un cast molto affiatato: oltre alla già menzionata Francesca Fiume brillano Giulia Anchisi, lolita viziatissima che introduce una nota “hot” nella vita erotica del protagonista, come pure Massimo Bonetti, sempre di gran classe nel dar vita a un boss dal piglio autoritario e severo, per approdare poi a una toccante Lucia Batassa nel ruolo della madre e ad Emanuele Cerman, votato qui come in altri film di Calvagna a impersonare personaggi dalle sfaccettature e dai risvolti sorprendenti.
La vicenda, che come in molti noir crea illusioni di riscatto per poi affogarle nel sangue o in qualche intervento della giustizia ordinaria, attecchisce al meglio in ambienti della capitale (e dei dintorni di Roma) che il regista ha saputo esplorare bene, valorizzandone anche la diversità.

Stefano Coccia

Si Vis Pacem Para Bellum
Regia: Stefano Calvagna, Italia 2015
Durata: 90′
Cast: Stefano Calvagna, Francesca Fiume, Massimo Bonetti, Giulia Anchisi,  Emanuele Cerman, Andrea Cocco, Lucia Batassa
Lingue: Italiano Dolby Digital 2.0 Sottotitoli: Assenti
Genere: Thriller/Noir Extra: Trailer, Intervista al regista
Produzione e Distribuzione: Digitmovies Cinema, 2023

 

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