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Rael, il profeta degli extraterrestri

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VOTO: 7

La verità dipende anche dal punto di vista

Quando si affronta il tema delle sette e dei loro metodi per reclutare nuovi adepti spesso ci si scontra con il fatto che la verità sul tema cambi a seconda del punto di vista. Rael, il profeta degli extraterrestri, nuova serie documentaria targata Netflix, offre un interessante spunto di riflessione a questo proposito. Al centro della storia Claude Vorillhon alias Rael, fondatore ed auto-proclamato profeta del movimento raeliano. La miniserie in quattro episodi si sforza di raccontare l’intera parabola del movimento e del suo profeta: dalle origini negli anni Settanta come movimento spirituale, alla sua evoluzione ed ai temi più controversi delle accuse di pedofilia e gli esperimenti sulla clonazione umana. Come molti documentari Netflix, anche questo tende a ribattere molte volte sullo stesso tema e sulle parole chiave. La narrazione procede per onde concentriche in modo da assicurarsi che l’argomento trattato resti in primo piano nella mente dello spettatore. Esso viene portato avanti, poi lasciato cadere, poi ripreso e concluso. In tal modo si cerca di inserire i vari argomenti in un quadro più ampio. Se nella maggior parte delle serie documentarie della piattaforma si può parlare di graduale disvelamento con intenti drammaturgici, con Rael possiamo piuttosto parlare di analisi per archi temporali. I quattro episodi si dividono ognuno un arco temporale ben definito e coinvolgono le persone maggiormente legate a quel momento particolare. Una tale attenzione si giustifica senz’altro con la delicatezza e controversia e del tema generale (storia di una setta) e di quelli particolari (clonazione, molestie ed abuso psicologico). Assistiamo quindi ad una storia che parte con il mostrarci un uomo, Claude Vorillhon, che nella Francia del 1973 inizia a farsi conoscere per le sue affermazioni sugli extraterrestri. In breve, raggruppa intorno a sé un numero crescente di persone. In questa fase i neonati raeliani appaiono nulla più che un gruppo piuttosto innocuo, per quanto bizzarro, di appassionati. Le cose iniziano a cambiare con la svolta sempre più marcatamente religiosa e settaria della compagnia. Nel seguire tale svolta la miniserie ci illustra, con testimonianze e filmati, i punti di vista esterni ed interni del movimento. Ciò che risalta maggiormente è l’enorme differenza che l’esposizione di un fatto assume quando a parlarne è un raeliano o un esterno. Ciò mette in luce come la realtà, a volte, possa anche essere un fatto di interpretazione. Mantenendosi il più possibile equanimi, gli autori ci forniscono una grande mole di fatti e testimonianze lasciando poi a noi spettatori la possibilità di arrivare ad una conclusione. Trattandosi di un fenomeno con molti lati oscuri ed ancora in evoluzione, i raeliani sono attivi ed addirittura in espansione con Rael che vive e predica in Giappone, una sintesi appare ardua. Tuttavia, ciò non esime dal provare quantomeno ad informarsi per potersi creare una propria opinione.

Luca Bovio

 

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