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Premonitions

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VOTO: 6.5

L’eterno dilemma dell’eutanasia

La preveggenza non come capacità paranormale che sfugge alla dimensione dello scibile, ma come proprietà del tutto inscritta all’interno di una griglia scientifica (la biochimica e quant’altro) che ne neutralizza l’aura mistica, riconducendola su un piano tutto umano: già questa desacralizzazione operata dagli sceneggiatori di Premonitions, Sean Bailey e Ted Griffin, predispone nel migliore dei modi lo spettatore alla visione di un thriller in cui la facoltà di prevedere gli eventi futuri si coniuga felicemente con una più prosaica storia di delitti commessi in serie da un killer che, stavolta, non è il solito soggetto disturbato, o vittima di chissà quale passato, ma un uomo di lungimiranti vedute, il quale mosso a compassione per il dolore provato (o che proveranno, in questo caso) da quegli individui che contraggono malattie incurabili ne decide e provoca la morte, attraverso una pietosa modalità che evita ulteriori sofferenze.

Anthony Hopkins e Collin Farrell (recentemente visto nell’ottimo The Lobster di Yorgos Lanthimos) si fronteggiano a suon di profezie in un’incalzante caccia all’uomo dove la sottile soglia che separa il bene dal male si riduce fino a svanire, lasciando a chi guarda il delicato compito di assumere una posizione rispetto a una questione, quella dell’eutanasia, di difficilissima risoluzione, specie quando non è il soggetto direttamente interessato a chiedere di staccare i fili, in quanto impossibilitato per il suo stato a prendere una decisione, ma è chi ne ha cura, erigendosi al ruolo di Salvatore, a poter/dover provocare l’unico esito che ritiene umanamente accettabile. Il dottor John Clancy (Hopkins) e il ricercato (Farrell), entrambi dotati, seppur con differenti gradi, del dono della sensitività, sono accomunati da una storia che li ha visti e li vede confrontarsi con uno spinosissimo tema, e colpiscono alcune sequenze (specie quelle della figlia di Clancy ammalatasi giovanissima di leucemia) che mostrano senza filtri il dolore insopportabile patito da chi si trova, suo malgrado, a dover combattere con un male incurabile. Che fare, dunque? Assistere impotenti alla lenta agonia di un proprio caro (o di un essere umano in generale), o infliggere, laddove non c’è più speranza, una ‘dolce morte’? Non è retorico questo film, in quanto ripropone, drammatizzandolo, come giustamente richiede, un argomento in cui ad essere messo a fuoco è proprio il concetto di soggettività, laddove viene invocato un potere ‘sovrumano’, ‘un’eccentricità’ (la possibilità di decidere per le sorte altrui), di cui è difficile presagire l’intima natura, e che scavalca ogni frontiera etica, destabilizzando chi tenti di trascrivere sul piano simbolico la traccia di quella Verità, che nella sua infinità e globalità, fatalmente sfugge.

Ovviamente c’è un abisso che separa i due antagonisti, laddove il crudele assassino si arroga il diritto di infliggere la morte a taluni individui che non sono ancora a conoscenze del male che li ha colpiti; mentre Clancy, solo a seguito delle inaudite sofferenze della figlia, osa compiere il dolorosissimo gesto.

Premesso ciò (che non è poco per un film che si propone come onesto prodotto di genere), Premonitions intrattiene piacevolmente lo spettatore, depistandolo e confondendolo, attraverso le fantasmatiche immagini provenienti dal futuro, che il più delle volte presentano alcuni dettagli apparentemente insignificanti, ma che finiscono per ‘ornare’ in maniera rilevante tutte le situazioni decisive in cui si compie l’inesorabile destino. Eppure, Clancy si contrappone titanicamente al susseguirsi degli eventi, riuscendo a interrompere la catena spazio temporale, impedendo che un ulteriore omicidio si compia, opponendo tutta la sua volontà e dimostrando, quindi, quanto un soggetto possa scongiurare l’ineluttabilità di una necessità che pare insuperabile (e verrebbe, in questo caso, da scomodare il clinamen di Epicuro).
E pure se talvolta si ripropongono delle modalità diegetiche già ampiamente utilizzate, Premonitions mantiene una certa originalità di sguardo, che, unita all’abile regia di Afonso Poyart e al frenetico montaggio di Lucas Gonzaga, inchioda lo spettatore, il quale partecipa vivamente alla risoluzione (anche se in realtà il film finisce con una domanda e non una risposta) dell’intricato caso.

Pubblicato da Adler Entertainment e distribuito da Koch Media, Premonitions è disponibile in dvd e blu ray, in formato2.40:1, con doppio audio e sottotitoli, corredato da una sezione extra con trailer italiano e interviste ad Anthony Hopkins e Collin Farrell.

Luca Biscontini

Premonitions-BR-coverPremonitions
Regia: Afonso Poyart USA, 2014 Durata: 101’
Lingue: Italiano DTS Master Audio, Inglese 5.1 DTS Master Audio
Sottotitoli: Italiano Formato: HD 1080 24p 16/9 – 2.40:1
Extra: Trailer Italiano (Stereo), Intervista ad Anthony Hopkins, Intervista a Collin Farrell, Featurette
Distribuzione: Koch Media

 

 

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