La rivincita dei Nerd
Chi avrebbe mai pensato che Donkey Kong, Centipede, Galaga, Space Invaders, Pac-Man, Tetris e Arkanoid avrebbero un giorno invaso i cinema con un film a metà fra commedia e fantascienza? Tutta colpa di una vhs mandata nello spazio, con immagini di repertorio delle migliori partite giocate durante i mondiali di videogames del 1982. La cassetta intercettata da una civiltà aliena viene scambiata per un messaggio di sfida. Il duello avverrà sulla Terra, e l’invasore alieno vestirà i panni dei più famosi giochi arcade degli anni ottanta.
Chris Columbus per Pixels si è ispirato al celebre cortometraggio francese del 2010 di Patrick Jean che mostrava una New York invasa dai personaggi di videogiochi classici. In questa “operazione nostalgia” si è buttato a capofitto Adam Sandler, qui in doppia veste di produttore e protagonista. Il comico americano interpreta Sam, un nerd ex campione di videogame – oggi installatore di televisori – che viene reclutato dal Presidente degli Stati Uniti (suo vecchio amico d’infanzia e di sala giochi) per combattere l’invasione dei “mostri bidimensionali”. Chi meglio del campione di Galaga sa come combattere contro il Galaga in carne e pixel? Oltre a Sam, completano la squadra Josh e Peter, asociale ossessionato dai complotti il primo, vecchio campione truffaldino di Pac-Man l’altro: un improbabile trio sul quale reggono le sorti del nostro pianeta.
Pixels vuol essere una celebrazione dell’immaginario degli anni ottanta, cercando al tempo stesso un ammiccamento verso il pubblico fatto anche di giovani, che dei giochi presenti nel film non ha mai sentito parlare. Esordendo con un tuffo nel passato glorioso delle sale giochi, Pixels da il meglio di se nella prima parte, che diverte e ci fa immergere da subito nell’atmosfera action-comedy che spesso deflagra nella demenzialità. Recuperando un certo immaginario del tempo, l’introduzione dei personaggi si abbina a momenti di riuscita comicità e buon uso degli effetti digitali che funzionano in maniera creativa e spesso esilarante (vedere un palazzo distrutto a colpi di tetris fa un certo effetto!). La situazione, però, inizia a peggiorare man mano che la pellicola prosegue, con momenti di demenzialità infantile spesso fuori luogo, soprattutto per quanto riguarda il personaggio di Josh, e di battute di basso rango che spesso solcano la soglia della ridicolezza, come accade in dialoghi francamente imbarazzanti tra Adam Sandler e Michelle Monaghan. Più che puntare sull’omaggio nerd, il film di Columbus sceglie una strada a mezza via che in un certo senso depotenzia il tutto, mancando totalmente il focus dell’operazione. La presenza di un Adam Sandler in parabola discendente nei panni del protagonista, inoltre, non fa che appesantire il film ancora di più. Certo, i buoni momenti non mancano, alcune trovate sono riuscite e divertenti come il siparietto del creatore di Pac-Man davanti alla sua creatura, ma la sensazione è che si sia voluto eccedere nella farsa demenziale che alla lunga stanca e non diverte. Un’occasione sprecata, che grida un po’ di vendetta al netto di un plot di partenza che sapientemente utilizzato avrebbe avuto tutte le prerogative per riuscita di un piccolo cult.
Federica Bello