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Old Tricks

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VOTO: 9

La noia può fare brutti scherzi

Edoardo Pasquini è italiano e ha lavorato come insegnante, ma nel 2018 è diventato montatore e regista. Viktor Ivanov è un regista nato e cresciuto in Bulgaria che attualmente vive a Sofia. Due esistenze le loro carta geografica alla mano distanti, ma che hanno trovato nel linguaggio universale della Settima Arte un terreno comune fertile dove piantare i semi di un cinema che speriamo dia una serie di altri frutti maturi e succulenti come Old Tricks. Si tratta del primo progetto audiovisivo nato dalla collaborazione del duo italo-bulgaro che, se il buongiorno si vede dal mattina, fa ben sperare circa la bontà delle future produzioni da loro firmate in coppia o separatamente.
Il cortometraggio, dopo il fortunato battesimo al 40° Torino Film Festival dove ha ricevuto il Premio speciale della giuria e quello di Rai Cinema Channel, sta proseguendo il suo percorso festivaliero con tappe in altre prestigiose kermesse dedicate alla cinematografia breve tra cui lo ShorTS International Film Festival di Trieste, il Prato Film Festival e il Saturnia Film Festival. Ovunque venga proiettato la reazione del pubblico è sempre la stessa, ossia applausi e divertimento, riprova delle qualità che lo impreziosiscono tanto dal punto di vista della scrittura che della messa in quadro.
Il risultato è una spassosa dark-comedy alimentata dal primo all’ultimo fotogramma a disposizione da uno humour nero che sa essere graffiante e affilato come una lama, ma al contempo intelligente, mai gratuito e soprattutto rispettoso visto il periodo storico nel quale plot e personaggi sono calati, vale a dire il lockdown in piena pandemia. Pasquini e Ivanov ci portano al seguito di una simpatica coppia di nonni bulgari che hanno sempre amato la vita tranquilla nel loro appartamento, contenti di godersi delle serene giornate. Ma in tempi di isolamento forzato come quelli che stanno attraversando, dove la differenza tra casa e prigione è difficile da trovare, riemerge un sentimento da lungo dimenticato: la noia. E la noia può essere davvero pericolosa e fare brutti scherzi, proprio come quelli che i due protagonisti, interpretati da Cvetana Ivanova e Taki Pernishki, si scambiano in un divertente botta e risposta. Per sapere chi dei due vincerà questa battaglia all’ultimo scherzo bisognerà attendere i secondi conclusivi, in quella che calcisticamente parlando è la tanto temuta zona Cesarini.
Ambientare una commedia come questa in un contesto simile è complicatissimo. Un vero campo minato dove il rischio di fare e farsi male è elevatissimo. Lo dimostrano la sorte e i riscontri non particolarmente felici ottenuti da quei prodotti audiovisivi dal registro comico sin qui apparsi sullo schermo ambientati in epoca pandemica, a cominciare da Lockdown all’italiana di Enrico Vanzina. Old Tricks riesce laddove i predecessori hanno fallito e lo fa concentrando sapientemente il tutto in una manciata di minuti e senza l’utilizzo di dialoghi. I registi decidono di farne a meno, affidandosi in maniera efficace a gag rapide e dai tempi comici pressoché perfetti, in cui il feroce humour senza freni di stampo britannico sembra incontrare quello nordico, al contempo gelido e tagliente. Al resto ci pensano l’espressività e le performance giocose del duo protagonista.

Francesco Del Grosso

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