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Non lasciamoci le penne!

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VOTO: 9

Mai più diremo ‘stupida come un’oca!’

Nasce dall’incontro tra teatro e cinema Teatroteka, una rassegna che trasforma la migliore drammaturgia polacca in pellicole cinematografiche con risultati armoniosi e a tratti sorprendenti. È il caso, ad esempio, della favola diretta dalla regista teatrale Joanna Zdrada, Non lasciamoci le penne!, presentata nell’ambito del festival di cinema polacco CiakPolska 2022, una fiaba per bambini ed adulti che fa sorridere e commuovere sul senso della vita.

Sullo schermo, attori ed attrici vestono, letteralmente, i panni degli animali; si trasformano fisicamente e nella  verosimiglianza teatrale nei protagonisti di un fittizio documentario girato da un improbabile naturalista, che sembra fare ironicamente il verso al famoso documentarista britannico David Attenborough, storico autore e presentatore de Il pianeta vivente.

Nel pollaio sta per svolgersi la tragedia: la Volpe coglie nottetempo Gallo e Galline addormentate, pronto a rubarne una per la cena, mentre l’Oca, sveglia, medita sul senso della vita; ma non tutto va come previsto e Volpe è costretto a scappare a bocca asciutta, inseguito da Oca che lo prega di mangiarla. Inizia così un’improbabile amicizia tra cacciatore e preda, con il primo che rifiuta di mangiare la seconda perché ‘poco appetibile’ e la seconda che pensa di trovare nella morte il senso della vita; ed inizia anche il loro viaggio, fisico ed emotivo, nel bosco alla ricerca del Lupo, vecchio amico di Volpe, che certo non avrebbe rifiutato di mangiare Oca. Un viaggio simbolico, tra incontri con un pacioso Orso e una simpatica Formica e un Traghettatore che parodia Caronte e l’Inferno di Dante, una metafora sul senso della vita ed il ruolo di ogni essere vivente, che si conclude come ogni favola con “E vissero felici e contenti’.

Non lasciamoci le penne! è una commedia romantica scritta sotto forma di fiaba per bambini che incanta anche gli adulti; la regista è riuscita infatti a trasporre magnificamente la magia del teatro su un set cinematografico, portando l’incantesimo del palcoscenico sulla tela bianca del grande schermo, con costumi e scenografia prettamente teatrali che nella malia della storia appaiono veri agli occhi di chi guarda, ed una recitazione intensa nella verosimiglianza drammaturgica della favola. Un incontro tra Arti che trova qui un incastro perfetto, confondendo realtà ed illusione e dando vita all’incanto.

Michela Aloisi

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