Un alieno ci salverà
Delicato ed empatico, il corto giapponese Moja di Kenichi Ugana merita una menzione a parte nella sezione dedicata della 42ma edizione del Fantafestival; un tocco di levità che intenerisce e conquista lo spettatore con ironia ed intelligenza.
Moja è un piccolo strano alieno dalle sembianze di un pupazzo di peluche; con gentilezza si avvicina a chi è solo o ha bisogno di conforto per incoraggiarlo e sostenerlo. Ugana tratteggia i suoi incontri quasi dividendoli in singoli episodi, che formano però un cerchio che si ricongiunge alla fine; una regia semplice, fatta di lunghi piani sequenza e che si sofferma piuttosto sugli stati d’animo dei personaggi che sull’azione. Moja, con i suoi occhioni dolci ed il suo aspetto morbidoso, sembra il ‘pet’ per antonomasia per i bambini; ma ha la saggezza di chi ha visto tutto e comprende la fragilità di chi ha accanto. Un po’ E.T. un po’ Gizmo (il mogwai buono di Gremlins) con un pizzico di Yoda, Moja è l’alieno amico che cerca il contatto e viene in pace per portare aiuto e consolazione; empatico e solidale, come quando chiede una sigaretta per condividere l’esperienza con l’umano che ha accanto, conquista tutti con la sua lucida e pacata visione della vita ed i suoi pratici consigli.
Con Moja, arriva dal Giappone un compagno per chi è solo e fragile; ma soprattutto arriva un rassicurante messaggio di speranza per l’umanità tutta.
Michela Aloisi