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Me and You

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VOTO: 8

Frammenti di vita amorosa

L’amore è cieco o non ha età, eppure gli amori finiscono, anche quelli che sembrano destinati a durare per sempre. La fiamma che arde si spegne, la magia finisce e non resta che lasciarsi andare. Non tutte le storie d’amore hanno purtroppo un lieto fine, ne sanno qualcosa i protagonisti del cortometraggio scritto e diretto da Valentina De Amicis dal titolo Me and You, presentato fuori concorso alla sesta edizione del Saturnia Film Festival dopo un lungo e fortunato percorso iniziato al Rome Independent Film Festival 2022.
Quelli che mette insieme l’autrice in un racconto cronologicamente non lineare sono frammenti di vita amorosa, posizionati sulla timeline in modalità randomonica e in ordine sparso come fossero i tasselli di puzzle audiovisivo che restituirà la misura del tutto solo una volta completato allo scoccare del decimo minuti. Dieci intensi giri di lancette, tanti ne servono alla De Amicis per ricomporre i pezzi di una travolgente storia d’amore destinata ad andare in frantumi, quella di Mia e Rick. Lei 38 anni, lui 27. I due s’incontrano per caso in una notte romana fuori da un locale, condividono lo stesso Uber e passano la serata insieme. Si conoscono a fondo e intrecciano un’intensa relazione. La differenza d’età non sembra essere un problema tra i due all’inizio fino a quando si trovano costretti a prendere una decisione. Quale è facile intuirlo, ma per poterne avere la certezza bisogna attendere l’epilogo di questo coinvolgente ed emozionante dramma sentimentale, che mescola il proprio DNA con il melò quel tanto da accarezzare e poi trafiggere come una lama affilata il cuore dei protagonisti e degli spettatori di turno.
Ogni scena è un frammento di un mosaico che prende forma sotto gli occhi del fruitore di turno, con quest’ultimo che non potrà non abbandonarsi a un flusso emotivo cangiante che dal primo incontro casuale fuori da un locale porta diritti a un doloroso addio. Nel mezzo un percorso a ostacoli fatto di gioie e dolori, abbracci e distanze, sorrisi, baci e silenzi, sguardi complici, crisi passeggere e il naufragio del desiderio comune di diventare genitori. Il tutto narrato con una cinepresa costantemente incollata ai corpi dei personaggi, per dare loro centralità, con un taglio documentaristico che restituisce sullo schermo, insieme a una mutazione cromatica della fotografia che asseconda gli stati d’animo di Mia e Rick (una tavolozza di colori e toni caldi che si alterna con quelli freddi), la verità di ogni singolo frame. Una verità che trasuda sullo schermo anche grazie alle intense interpretazioni di Anna Ferzetti e di Filippo De Carli.

Francesco Del Grosso

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