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Lost Love

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VOTO: 8

Da Hong Kong con tenerezza

Menzione Speciale come migliore opera prima alla 25ma edizione del Far East Film Festival, Lost Love di Ka Sing-fung mostra un lato inedito del cinema di Hong Kong: l’andamento lento e la pacatezza di un film che parla al cuore senza frenesie ed effetti speciali, affrontando un argomento inesplorato.

Lost Love è un racconto ultradecennale che parla d’amore, di vita domestica, di una coppia in crisi dopo la perdita improvvisa ed inaspettata del figlio, della difficile elaborazione del lutto, ma soprattutto di affido familiare, topic spinoso e di cui a Hong Kong si parla di rado.

Figura centrale del film è Mei, interpretata con intensità dalla star Sammi Cheng, che per questo ruolo ha vinto anche il premio come miglior attrice agli Hong Kong Film Critics Society Award: intorno a lei ruotano il marito Bun (Alan Luk) e le storie difficili dei bambini in affido, mentre la tragedia della morte del piccolo Toh per problemi cardiaci aleggia sullo sfondo, dolore mai sopito e che come spesso accade, allontana anche le coppie più innamorate.

Lost Love si srotola con equilibrata lentezza senza stancare; lo scorrere del tempo, segnato da immagini ripetitive e placide, come il corso d’acqua che scorre quietamente, dà respiro al film ed allo spettatore, che vive così con i protagonisti i momenti di serenità, come anche quelli di tensione ed angoscia.

Il programma di affido familiare, descritto da Ka Sing-fung senza orpelli, non è una rosea adozione; alle coppie idonee sono affidati bambini allontanati dai genitori per situazioni al limite, e spesso il loro passato difficile influisce sullo sviluppo e la capacità di correlarsi con gli ‘zii’ che li accolgono. Nel corso degli anni, diversi sono i bimbi che passano nella casa di Mei e Bun; e i due dovranno fare i conti con madri che bussano alla porta urlanti perché rivogliono loro figlio, il dolore di non poter adottare loro stessi i bambini affidatari e di vederli andar via, adottati da altri, ma soprattutto dovranno imparare le mille sfaccettature dell’essere genitori e lo strazio di essere ‘genitori a tempo determinato’.

Lost Love è un fiume di emozioni che scorre, a volte placidamente, altre in tempesta; emozioni che si riflettono nelle espressività intensa di Sammi Cheng, misurata ed appassionata in perfetta armonia con lo svolgersi della trama. La sua Mei trascina lo spettatore nell’abisso del lutto e lo riporta a galla nella speranza, in una altalena mai immotivata e sempre consequenziale; mentre il rapporto con Bun si distende quietamente nell’abitudine, perchè l’amore e la passione sono morti con il piccolo Toh. L’avvicendarsi dei bambini affidatari riporta lentamente l’armonia nelle relazioni familiari, facendo crescere la coscienza genitoriale della coppia; ma Lost Love non è una commedia romantica, piuttosto un film intimista che scava con levità nelle profondità dell’animo e dei sentimenti umani, donando emozioni sino al finale non scontato.

Michela Aloisi

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