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Lost in California

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VOTO: 8,5

Alla ricerca del disco perduto 

Vincitore del premio speciale della giuria degli studenti del Dams alla 3a edizione dell’Hip Hop Cinefest è Lost in California di Mathieu Rochet: on screen il primo episodio (di 5) della webserie francese, in concorso nella sezione Best of the Web (visibile su Arte.tv).

Lost in California è ambientato a Los Angeles, dove l’ingenuo Larry promette alla sua ragazza di portare ad una festa in onore del famoso Dr. Dre il suo mitico cd, Detox. Il problema? Il disco non esiste. Il francese Larry, ignaro di ciò ma bugiardo per amore, asserisce convinto di averne una copia; ed è pronto a tutto per trovarla (e non deludere così la sua bella) entro i 4 giorni che precedono la festa.

Rochet unisce cenni didascalici sull’Hip Hop ad una storia originale narrata con un ironico stile da stand up comedy, che ben si presta al racconto, con divertenti inserti di animazione; già l’inizio è fulminante: un fantomatico narratore che si presenta come Dio del Rap ci mostra il protagonista alla porta di Dr. Dee travestito da imbianchino cacciato dalla sicurezza, per poi spiegarne le ragioni e srotolare le sue avventure alla Mr. Bean, tra incontri funzionali alla parte divulgativa ed altri dalla irresistibile verve comica.

Al centro della ricerca di Larry è infatti il CD inedito del famoso rapper (e non solo) Dr. Dre (al secolo Andre Romelle Young), artefice primario sia della diffusione del Gangsta Rap che del successivo G-Funk nella West Coast e figura chiave per l’esplosione di talenti come, tra gli altri, Snoop Dogg ed Enimen, e questo permette a Rochet una digressione sugli albori dell’Hip Hop e dei suoi stili ed interpreti maggiori, senza però perdere leggerezza nè ritmo comico. Truffato on line (ma certo di aver fatto invece un affare) da un certo OG 187, Larry si appresta ad incontrarlo; incontrerà invece altri divertenti ed istruttivi personaggi. Per trovare OG (ed il cd-mito acquistato a caro prezzo) dovrà infine arrivare fino a Compton, dove il truffatore è scappato e le gang si dividono la città. Per sapere cosa accadrà dopo, Rochet ci rimanda agli episodi successivi.

Lo stile accattivante, il racconto perfettamente in equilibrio tra il divulgativo e la commedia, il ritmo comico, l’espressività del protagonista, tutto concorre a rendere Lost in California un prodotto al tempo stesso educativo ma vivace e godibile, adatto al pubblico di ogni età.

Michela Aloisi

 

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