La linea rossa
Il monologo iniziale pronunciato dal protagonista Douglas Armstrong, detto “Arm”, trascina immediatamente lo spettatore all’interno del cuore nero de L’ombra della violenza, pregevole opera prima del cineasta britannico Nick Rowland. Vite contrassegnate da una violenza tristemente intesa come unico, possibile, riscatto esistenziale, oltre che precaria fonte di sostentamento.
Arm è un ex pugile che porta sul volto – e soprattutto nell’animo – i segni di un’esistenza a dir poco difficile. Ha stretto amicizia con il giovane Dympna, membro della famiglia dei Devers. Un’organizzazione criminale appunto a conduzione famigliare che, oltre a seminare terrore nella poco ridente provincia irlandese messa in scena nel film, fa affari attraverso lo spaccio di droga. E Arm, quasi suo malgrado, è divenuto il loro scagnozzo principale. Arm ha un ex compagna dalla quale ha avuto un figlioletto con evidenti problemi psichici, bisognoso di attenzioni e cure speciali. Servono soldi, e la strada del crimine, per il protagonista, appare l’unica alternativa possibile. Le cose saranno destinate a complicarsi quando un tale, Fannigan, finisce da ubriaco nel letto sbagliato, quello di una giovanissima nipote dei Devers. Nei confronti dell’uomo viene emessa una sorta di condanna a morte e Arm sarà incaricato di eseguirla. Come si comporterà, una volta costretto a varcare la linea invisibile dell’omicidio?
Innumerevoli volte il cinema si fatto carico di seguire le peripezie di un protagonista alla disperata ricerca di una via d’uscita, con relativa redenzione, da una situazione scabrosa. Ed infatti non risiede nell’originalità narrativa il pregio maggiore di questo L’ombra della violenza. A colpire nel segno è invece la formidabile descrizione di un ambiente degradato in ogni suo aspetto, in cui l’esercizio della violenza diviene ovvia e naturale espressione di un qualcosa che alberga nell’animo di quasi tutti gli abitanti di una terra di periferia letteralmente dimenticata da Dio, inteso non solamente come entità religiosa ma anche come indirizzo morale. Inserite in un contesto di inquietante calma pre-uragano, le esplosioni di violenza arrivano improvvise ma proprio per questo capaci di lasciare un emozione indelebile. Non solo fisiche ma anche psicologiche, con la ex compagna di Arm, Ursula, ad essere proditoriamente accusata di aver causato le problematiche che affliggono il piccolo figlio per colpa di una condotta eccessivamente disinvolta per una donna. Una mentalità patriarcale dalla quale Ursula tenta disperatamente di trovare una via di fuga.
Il regista Nick Rowland dipinge dunque un accurato quadro socio-antropologico che non può non far pensare al miglior cinema di Ken Loach, più disponibile però a “sporcarsi” le mani con il genere noir. Con molta attenzione ad alternare momenti topici di ferocia immotivata ad altri di empatica tenerezza, in grado di rendere L’ombra della violenza un lungometraggio difficilmente classificabile in un’unica categoria cinematografica. Come testimoniano del resto sia il titolo originale Calm with Horses – con riferimento ai benefici dell’ippoterapia praticata dal piccolo Jack ma anche ad una delle sequenza maggiormente pregnanti del film sul rapporto tra Arm ed il piccolo figlio – che la direzione di un cast davvero azzeccato, arricchito da interpreti con le facce giuste a cominciare dal bravo e volenteroso Cosmo Jarvis nel ruolo di Arm, stolido ragazzone privo dei mezzi intellettuali per provare ad uscire dalla dimensione criminale che il destino gli ha riservato.
Una buona occasione per recuperare un’opera inedita nelle nostre sale ma assolutamente degna di visione è dunque data dalla pubblicazione in home video del film da parte di Blue Swan Entertainment. In un’edizione dvd di ottima resa tecnica – con la pittorica fotografia di Piers McGrail ed i suoi minacciosi cieli d’Irlanda gonfi di nubi nere a fungere da foschi presagi alla narrazione – pur se priva di contenuti extra. In alcuni casi, come questo, la qualità del film risulta più che sufficiente a consigliarne l’acquisto.
Daniele De Angelis
L’ombra della violenza Titolo originale: Calm with Horses
Regia Nick Rowland Durata: 100′
Cast: Cosmo Jarvis, Barry Keoghan, Niamh Algar
Lingue: Italiano, Inglese Sottotitoli: Italiano
Video: 2.39:1 Extra: assenti
Distribuzione: Blue Swan Entertainment