Cucchiaini per te ho piegato stasera
Unico film italiano in concorso alla 41ma edizione del Bergamo Film Meeting, Le proprietà dei metalli di Antonio Bigini, è ambientato nel centro Italia negli anni Settanta e racconta la storia di Pietro, un bambino che vive in un piccolo paese di montagna ed ha un grande dono: è in grado di piegare i metalli soltanto toccandoli. Scoperto da uno scienziato americano, questi inizia a studiarlo.
Bigini si è liberamente ispirato ai minigeller, bambini che alla fine degli anni Settanta, dopo aver assistito all’esibizione televisiva dell’illusionista Uri Geller, apparentemente in grado di piegare metalli al solo tocco, hanno cominciato a manifestare fenomeni simili; ma il suo approccio registico va oltre la superficiale descrizione del fenomeno stesso, scavando nel profondo dell’anima di Pietro, orfano di madre e cresciuto da un padre esageratamente severo e pieno di debiti.
Le proprietà dei metalli, presentato in anteprima mondiale al Festival di Berlino 2023 nella sezione Berlinale Generation – K Plus, descrive in modo semplice e non spettacolare una storia minima, racchiusa tra le quattro mura della casa avita ed una campagna a tratti soffocante, che mai dà il senso spazioso di libertà; unica divagazione, il viaggio in città per tentare un esperimento che dia valore scientifico alla capacità di Pietro (e gli permetta di vincere un cospicuo premio in denaro utile per saldare i debiti paterni). Il fulcro del racconto è Pietro, ma anche il mistero del suo dono speciale; un dono che egli mostra chiaramente ma che sfugge all’osservazione scientifica diretta, disturbato forse proprio dal cosiddetto “effetto osservatore” (cioè la possibilità che un atto di osservazione possa influenzare o determinare in qualche modo le proprietà di ciò che viene osservato).
Bigini trova nella semplicità della sua storia una universalità: quella del mistero, che una società prettamente consumistica e materiale ha rimosso ma di cui l’essere umano ha ancora necessità, cercandolo in film fantastici o dell’orrore. Con Le proprietà dei metalli, il regista riporta il mistero in un film che richiama per certo verso i film di genere riconducendoli alle leggi della fisica; ma a volte, anche queste debbono arrendersi di fronte all’inspiegabile.
Michela Aloisi