Ho scelto te, una nobildonna, per amico
A volte è necessario inserire la retromarcia e fare il passo del gambero. Dopo esserci entusiasmati a luglio per Il Conte Magico (che non è ovviamente un biopic su Giuseppe Conte realizzato da qualche fanatico sostenitore del cosiddetto “governo giallorosso”, bensì l’originale lungometraggio dedicato alla figura del conte Cesare Mattei e proiettato a Roma nel corso della seconda edizione della rassegna “L’Aquila e il Corvo”, programmata qualche settimana fa al Nuovo Cinema Aquila), abbiamo voluto approfondire alcune questioni. Parlando con i due autori, Diego Schiavo e Marco Melluso, abbiamo quindi scoperto che nel 2017 avevano utilizzato una formula simile per raccontare al pubblico un altro straordinario personaggio, rimastoci impresso per via di ormai datate rimembranze scolastiche: Matilde di Canossa. Grazie alla disponibilità dei registi siamo riusciti a completare il percorso e a recuperare anche questo docu-film.
In primo piano una bottiglia di coca cola rosa, col remix della colonna sonora di 2001 Odissea nello Spazio a farne risaltare la funzione di feticcio, sullo sfondo il salone ben arredato di un vecchio maniero, con la simpatica Syusy Blady già pronta a raccontare con apprezzabile ironia e naïveté le vicende di Matilde di Canossa, una delle donne più influenti e argute di tutto il Medioevo. Sin qui sono chiari (e molto ben utilizzati) i contrasti: l’antico e il moderno, legati però da un fil rouge che diverrà più evidente lungo il percorso, con la serietà della ricerca storica destinata invero a rispecchiarsi in un linguaggio fluido, ludico, (post)moderno, capace di far rivivere gli annosi contrasti tra il Papato e l’Impero col piglio di un episodio del Trono di Spade, ma senza banalizzare affatto i contenuti. Del resto è questo il sentiero che in letteratura molti romanzieri storici stanno percorrendo, vedi l’ottimo Andrea Frediani con le sue estremamente vivide, tumultuose rievocazioni della Roma antica.
Diego Schiavo e Marco Melluso hanno in più dalla loro uno humour eccentrico, a tratti “cartoonistico”, che risalta ancora di più grazie all’apporto di autentici pilastri della comicità bolognese: oltre alla già menzionata Syusy Blady, guida turistica sui generis, ritroviamo anche qui interpreti come l’istrionico Luciano Manzalini (insomma, metà dei Gemelli Ruggeri), che verrà poi riconfermato ne Il Conte Magico.
Ne deriva un docu-film che in circa un’ora (de La Signora Matilde. Gossip dal Medioevo esistono versioni leggermente diverse, riguardo al minutaggio, una più lunga e l’altra più vicina alle esigenze del piccolo schermo) riesce ad intrattenere in modo brillante, supportando al contempo un ragguardevole carico di informazioni storiche; non è certo casuale che a un simile prodotto audiovisivo il 23 febbraio 2019 sia stato assegnato, da parte della Società degli Archeologi Medievisti Italiani (SAMI), l’ambitissimo Premio speciale Francovich per la divulgazione del Medioevo, riconoscimento molto prestigioso che in passato è stato assegnato a personalità illustri quali Marco Salvador (2013), Alessandro Barbero (2014), Pupi Avati (2015), Franco Cardini e Piero Angela (2016), Chiara Frugoni (2017) e al Festival del Medioevo (2018).
Rispetto a Il Conte Magico, contrassegnato in seguito da una vocazione più ibrida portata ad accogliere addirittura suggestioni steam punk, il registro utilizzato per La Signora Matilde. Gossip dal Medioevo gioca prevalentemente sulla parodia degli odierni canali di comunicazione, sulla parafrasi dei brand commerciali oggi più popolari e su un’estetica deliziosamente pop, che ci piace riassumere nell’immaginifica copertina di “Novello 1000”, ironico (e millenaristico) contrappunto della celebre Novella Duemila.
Stefano Coccia