Ai margini della foresta
Un’ampia dimora al limitar del bosco. Un genitore distratto, spesso assente. Sua figlia che trascorre invece gran parte del tempo in cameretta. Il taccuino cui lei affida, attraverso i disegni, ogni traccia di uno sconforto che diventa di giorno in giorno più grande. E il cagnetto di famiglia, già vincitore di svariati premi alle mostre, coccolatissimo e quasi venerato da quel padre che alla bambina non sembra riservare le stesse attenzioni.
Partendo da questi semplici elementi, concentrando la narrazione in una decina di minuti scarsi, Alisi Telengut ha saputo costruire un cortometraggio d’animazione che tocca con rara sensibilità le più delicate dinamiche famigliari, adombrate qui in una sorta di fiaba gotica il cui epilogo può apparire, altresì, raccapricciante; e in ogni caso da sconsigliare fermamente agli animalisti.
Ad ogni modo La grogne riesce a calamitare l’attenzione degli spettatori sia attraverso il racconto, sia per le diverse tecniche utilizzate, che vanno per l’appunto da un’impronta bidimensionale (i disegni della bambina che si animano all’improvviso) ai protagonisti resi invece tramite pupazzi di stoffa che prendono vita con la stop motion, spostandosi davanti a scenografie cesellate, peraltro, in modo magnifico. Un piccolo mondo in miniatura è quello che si disvela poco a poco, grazie anche a quelle variazioni stilistiche che contemplano pure la suggestiva, crudele soggettiva finale. L’arredo della grande casa dove la bambina vive con suo padre e il cane appare del resto particolarmente curato. Dalla presenza di una pittoresca matrioska fino alle tante coppe e medagliette ricevute in premio dal blasonato cagnolino, passando per i numerosi ritratti o dipinti d’altro tipo che ornano le pareti. Tra questi spicca senz’altro la minuziosa riproduzione di uno dei più celebri quadri di Hieronymus Bosch, scelta azzeccatissima, considerando i temi esplorati nel corto con tutto il loro carico di inquietudini.
Presente anch’esso nella ricca e multiforme selezione di cortometraggi aggregata alla 19° edizione delle Giornate del Cinema Quebecchese in Italia, La grogne ben rappresenta il livello mediamente molto apprezzabile dei lavori di animazione. Da segnalare, in tal senso, ce ne sarebbero diversi altri, ci limitiamo per brevità a Scars di Alex Anna e a Lolos di Marie Valade.
Stefano Coccia