Nuova vita per gli Addams
Nel mondo dei fumetti Marvel le chiamano serie Ultimate: riscritture aggiornate della serie originale ambientate in un universo alternativo. Nel cinema, ne è esempio perfetto lo Star Trek di J. J. Abrams. La famiglia Addams, versione animata per la regia di Greg Tiernan e Conrad Vernon, ne segue le orme.
Un nuovo inizio, un prologo accattivante che vede il matrimonio di Gomez e Morticia interrotto da una folla urlante che “scaccia il mostro” a colpi di forcone, la fuga alla ricerca di una nuova casa. La trovano là “dove nessuno con la testa a posto andrebbe neanche morto”: il New Jersey. Si stabiliscono in un ex manicomio diroccato, e uno alla volta ritroviamo i personaggi tipici della storia: primo tra tutti Lurch, ex paziente del manicomio, quindi la nonna, lo zio Fester, il cugino Itt, Mano. E, ovviamente anni dopo, i due figli Mercoledì e Pugsley. Gli ingredienti, pur rivisitati, ci sono tutti, compresa la singolare creazione del famoso jingle della Addams family da parte di Lurch.
Da qui, dimenticatevi la ‘vecchia’ famiglia Addams: la storia si modernizza, e gli autori gli danno una direzione politically correct che rinnova ma in parte sminuisce l’originalità dei mostri. Mercoledì, con le sue treccine a cappio nuove di zecca, decide di scendere a valle: chiede ed ottiene di lasciare la grigia casa Addams, protetta da una fitta coltre di nebbia, per andare a scuola nella città sottostante tutta color pastello, dove la conduttrice di un reality televisivo, Margaux, non dà spazio al diverso e spinge tutti verso l’assimilazione. È lei la cattiva dei nostri tempi, dove smartphones e social network la fanno da padroni e dove per essere accettati è fondamentale essere tutti uguali. E dove non c’è posto per il diverso, i mostri devono essere trasformati o cacciati. Ma se i miti cittadini di Assimilazione si sono fatti plasmare, saranno Mercoledì e la figlia di Margaux ad aprir loro gli occhi; e nell’edulcorato finale gli Addams verranno accettati per quello che sono: non una famiglia di mostri, ma semplicemente una famiglia.
Se ogni generazione ha la sua “Famiglia Addams”, in questa versione moderna non mancano alcune chicche che rimandano al passato: memorabile la classica scena scolastica americana della vivisezione delle rane, che Mercoledì trasforma in un omaggio agli albori del genere horror. Ma è il brillante umorismo verbale a rendere più interessante questa vecchia/nuova famiglia Addams; che in italiano viene valorizzato dalla scelta di doppiatori quali Pino Insegno e Virginia Raffaele e un’inedita Loredana Bertè.
Mchela Aloisi