Il tributo alla fantascienza di Alfonso Brescia, introdotto dal suo curatore
Per i cinefili romani Giorgio Simoni è un’istituzione: se infatti suo papà Rossano è stato per anni il più valido proiezionista della Capitale, lui ne ha seguito ben presto le orme, ed oggi come oggi lo si può incrociare al Cinema Trevi, dove, Deo gratias, molti film vengono proiettati ancora in pellicola.
Con grande gioia, pertanto, lo abbiamo scoperto curatore dell’omaggio ad Alfonso Brescia in programma nel week-end dell’1 e 2 dicembre proprio al Cinema Trevi di Roma, con proiezione in pellicola di tutti e cinque i suoi film di fantascienza (copie della Cineteca Nazionale che, tra l’altro, in alcuni casi differiscono dalle versioni distribuite in sala). Ospiti speciali dell’evento saranno, sabato sera, Malisa Longo, Vassili Karis e Gianni Garko. Ma per avere qualche anticipazione e sapere comunque qualcosa in più sul conto di Al Bradley/Alfonso Brescia, assiduo frequentatore del cinema di genere italiano che persino gli specialisti di determinati filoni tendono troppo spesso a trascurare, abbiamo deciso di interpellare Giorgio stesso… che al momento ci ha concesso una vera e propria esclusiva!
D: L’1 e il 2 dicembre la retrospettiva di cui sei curatore, organizzata in collaborazione con il Fantafestival per conto della Cineteca Nazionale, vedrà proiettati al Cinema Trevi diversi lavori di Alfonso Brescia, cineasta non molto noto al grande pubblico. Potresti dirci quali sono stati i tuoi primi contatti con il suo cinema e cosa ti ha affascinato di lui?
Giorgio Simoni: Sono a contatto col mondo del cinema da quando ero bambino: mio padre, Rossano, è stato il miglior proiezionista della Capitale (per decenni quello ufficiale della manifestazione “Massenzio”), tecnico di assistenza, ed ha ricoperto vari ruoli nel mondo del cinema (è stato anche, tra le tante cose, assistente al montaggio per Omicidio per vocazione, conosciuto anche col titolo L’assassino ha le mani pulite dopo il fallimento della casa di produzione, primo film del regista Vittorio Sindoni), ha provato “l’ebbrezza” di essere titolare di diritti (con risultati pessimi per via di una distribuzione non tanto per la quale) per un film intitolato, molto “Wertmullerianamente”, La Corruzione Imperversa – Squadra Speciale Richiama L’Ispettore Brandon, se non erro seconda pellicola come regista di Aldo Sanbrell, attore “feticcio” di Sergio Leone nei suoi Western, ed una volta è stato anche attore (per delle “drammatizzazioni” nel programma Telefono Giallo condotto da Corrado Augias). Tra i molti ruoli che ha ricoperto è stato anche gestore di sale cinematografiche, ed è stato proprio in questo lasso di tempo che ho potuto vedere, per la prima volta, alcuni dei lavori di Alfonso Brescia come regista di fantascienza, poiché mio padre era uso programmare Anno Zero – Guerra nello spazio (1977), e Battaglie negli spazi stellari (1978) anche per le matinée. All’epoca, come ora, la fantascienza, tutta, mi affascinava, ed i film di Alfonso Brescia, nonostante fossero molto semplici (si potrebbe anche osare definirli, come è di moda ora, “trash”), non facevano eccezione, con le loro passeggiate nello spazio, computer impazziti ed alieni telepatici calvi molto somiglianti ai componenti del gruppo The Rockets… Alfonso Brescia, comunque, meriterebbe che gli venisse dedicato un più ampio spazio, perché è stato un regista che ha spaziato in molti generi: dal western alla fantascienza (anche hard, con la versione per adulti de La bestia nello Spazio (1980) – la versione che proietteremo noi è quella “soft”, che uscì prima, quella “hard” vide la luce due o tre anni dopo), passando per i “pepla”, per i polizieschi/poliziotteschi e, sopratutto, per le “sceneggiate”, come si usava dire all’epoca, ovvero quei film ambientati a Napoli e dintorni, dove un padre di famiglia (in genere Mario Merola), veniva accusato di qualcosa, finiva in carcere e alla fine si riscattava mandando in galera (o togliendolo di mezzo in maniera violenta) il colpevole di turno, riprendendo la dignità davanti a moglie, figli e amici vari. Ecco, anche il sodalizio artistico tra Merola e Brescia andrebbe rispolverato. Anche perché è stato un autore molto prolifico, che non meritava la fine che ha fatto (si dice snobbato ormai da tutte le case produttrici), così come non merita di essere dimenticato!
D: Sabato sera verrà proiettata, assieme ad altre sue pellicole passate a suo tempo sul grande schermo, quella che è stata annunciata come un’autentica rarità. Cosa puoi dirci a riguardo?
Giorgio Simoni: So molto poco di questa rarità (che anche io sabato vedrò per la prima volta assieme al pubblico), anche perché di questo progetto se ne é sempre saputo molto poco: da quello che mi dice Marcello Rossi del Fantafestival, “responsabile” del ritrovamento di questa chicca, è un episodio di una serie tv fantascientifica pensata per l’America, che però non vide mai la luce, e che usa gli stessi attori e troupe tecnica dei film di Brescia, assieme ad alcune scene prese dai suoi film.
D: Sempre sabato sera è previsto un incontro col pubblico cui parteciperanno interpreti gettonatissimi del cinema di quegli anni, come Malisa Longo, Vassili Karis e Gianni Garko. Cosa puoi dirci in breve di loro e soprattutto del loro rapporto col cinema di Alfonso Brescia?
Giorgio Simoni: Descrivere in breve dei grandi attori come loro è impresa ardua, se non impossibile… e del rapporto con Brescia chiederemo direttamente a loro durante l’incontro. Quello che ti so dire è che alcuni di loro sapevano di stare lì a recitare per uno, massimo due film, ed invece si possono vedere in quasi tutti i lungometraggi (alcuni proprio in tutti); questo perché Brescia utilizzò alcune riprese (specie quelle sulla Base delle operazioni terrestri) per tutti i film. Un’altra chicca è che in tutti questi film c’è un attore, Fabio Roscioli, allora ventunenne, nella parte di uno degli operatori radio della Base terrestre, se non erro, che non molto tempo fa ha detto, interpellato dai miei amici (Marcello Rossi del Fantafestival, Davide Mancori, Enrico Mangini) e da me, che lui, mentre era sul set, sapeva di girare delle scene per un un unico film; e così è rimasto sorpreso scoprendo, dopo tutti questi anni, che invece appare in tutte e cinque le pellicole… comunque, Fabio Roscioli divenne famoso, poco dopo essere apparso nei film, come cantante Italo Disco, col nome di Ryan Paris!
D: Tra i film di Alfonso Brescia che verranno proiettati al Cinema Trevi qual è quello che personalmente apprezzi di più e perché?
Giorgio Simoni: Sicuramente il primo, Anno Zero – Guerra nello spazio, per motivi “sentimentali” (è stato il primo film di fantascienza di Brescia programmato da mio padre al cinema), ma pure con gli altri ho un legame sentimentale, poiché nella troupe ci sono persone che ho conosciuto anni dopo, tipo Aldo Frollini (che curò gli effetti speciali e le retroproiezioni) e Silvio Braconi (operatore di ripresa e, non accreditato, curatore anche lui delle retroproiezioni). La figlia di quest’ultimo è stata anche fidanzata con me per alcuni anni. Naturalmente, all’epoca, non sapevo minimamente che il padre avesse lavorato a tutti e cinque i film di Brescia! Comunque, a parte i motivi “sentimentali”, quello più riuscito sembra essere, a mio giudizio, Sette uomini d’oro nello spazio (1979), forse perché c’è una maggiore concentrazione di attori conosciuti e bravi…
D: Sappiamo della tua grandissima e apprezzata esperienza come proiezionista, ma avevi già contribuito a organizzare rassegne ed eventi del genere in passato?
Giorgio Simoni: Grazie per l’apprezzamento. Per il bonifico mi fate sapere i dati dove versarvi i soldi? Scherzi a parte (se sono – ed è un SE scritto a caratteri cubitali – un grande proiezionista lo devo molto a mio padre), non ho un curriculum molto esteso per l’organizzazione di questi eventi: magari, però, l’aver avuto sempre poco tempo a causa del lavoro che me ne porta via parecchio, ha fatto si che quei pochi che ho fatto in passato li ho potuti curare in maniera più approfondita. A memoria non ne ricordo molti… tra quelli che mi vengono in mente ci sono alcuni appuntamenti con la fantascienza televisiva o seriale a Massenzio (furono una “riduzione” estrema di un progetto molto più grande, ovvero creare un evento sul fenomeno di allora, X-Files, con ospiti, incontri, proiezioni e molto altro ancora, che però ci fu rovinato da, diciamo così, “eventi esterni”), assieme ad un’altra persona. Con la stessa persona curammo, in seguito, altre rassegne per la manifestazione “avversaria” di Massenzio, Cineporto. A causa di incomprensioni con il mio socio di allora, finimmo per dividerci i compiti, ed io mi occupai, quasi tutto da solo (ma con l’aiuto di amici come Mauro Malgrande, che all’epoca conduceva un mitico e storico programma su Super Tre), di organizzare, nel 2000, la rassegna “Che ci Manga? omaggio alla Dynamic”, sempre a Cineporto, che fu un successo totale: sala piena (400 posti circa) quasi per tutti gli spettacoli, con l’eccezione dell’anteprima di Excel Saga (era in originale giapponese SENZA SOTTOTITOLI, comunque almeno 100 stoici spettatori rimasero a vederlo fino alla fine) e di un’altra proiezione (non riguardo quale) in cui c’era metà sala, perché nel vicino Stadio Olimpico si teneva una partita amichevole della Roma! Bei ricordi e grandi soddisfazioni! Più’ recentemente (un paio di anni fa), presso il Cinema Trevi, e sempre per la Cineteca Nazionale per la quale lavoro, ho organizzato, assieme all’amico Davide Mancori, Direttore della Fotografia e grande conoscitore di musica (molto più di me), una serata dedicata alla Italo Disco nel cinema: abbiamo presentato due film del regista Riccardo Sesani, che hanno come colonna sonora la musica di un gruppo molto conosciuto in Riviera in quegli anni, The Creatures, ed alcuni dei loro componenti compaiono nei film anche come attori.
D: Per finire, come è nata questa collaborazione con il Fantafestival? Ti è stato di stimolo interagire con un festival così caro agli amanti del cinema di genere?
Giorgio Simoni: Come tutte le cose più belle, è nata quasi per caso. Conosco il Fantafestival ed i suoi fondatori veramente da tanti anni. La mia intenzione di dedicare, prima o poi, una rassegna al cinema fantascientifico di Brescia è giunta alle orecchie di Marcello Rossi, che mi ha immediatamente contattato, ed il resto… lo potrete vedere al Trevi!
Stefano Coccia