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Il corsetto dell’imperatrice

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VOTO: 7

L’ossessione della giovinezza

È difficile accettare il tempo che passa essendo consapevoli che non si è più giovani e attraenti. Ma lo era ancora più difficile nell’Ottocento, quando una donna sulla soglia dei quarant’anni era considerata non più giovane. Il corsetto dell’imperatrice, titolo originale Corsage, diretto dalla regista austriaca Marie Kreutzer (classe 1977), presentato alla 75° edizione del Festival di Cannes dove ha vinto il Premio Un Certain Regard per la miglior interpretazione e alla 17° edizione della Festa del Cinema di Roma, si concentra su un momento difficile che sta vivendo l’imperatrice Elisabetta D’Austria meglio conosciuta come la principessa Sissi.
Siamo nella Vienna del 1877, l’imperatrice Sissi (Vicky Krieps) compie quarant’anni. Già segnata profondamente dall’improvvisa morte della figlia Sofia e dalla consapevolezza che il tempo sta scorrendo, la donna si trova ad affrontare una battaglia interiore che la costringe a fare i conti con la realtà. Forse solo liberandosi dei rigidi schemi che la vedono coinvolta come regina potrà finalmente trovare la serenità e la libertà di cui ha bisogno.
Rivelatasi una delle pellicole più interessanti presentate all’ultimo Festival di Cannes, l’opera diretta dalla Kreutzer è un ritratto intimo di una donna che rivendica la propria libertà ed emancipazione, costretta a indossare una maschera che non le appartiene e che le preclude la sua vera natura. La sceneggiatura scritta dalla stessa Kreutzer sceglie di concentrarsi non sul piano storico in cui la vicenda è ambientata, ma sulla bellezza dell’imperatrice e sulla condizione psichica che l’affligge. Un’attenzione maniacale per il cibo che la porta a privarsi di esso per cercare di mantenere perfetto il suo fisico, infatti, non è un caso che il corsetto è l’elemento indispensabile per stringere quel corpo che sta inevitabilmente cambiando, segnato da passate gravidanze e dallo scorrere inesorabile del tempo. Lodevole l’interpretazione di Vicky Krieps che conferisce alla sua Sissi la perfetta inquietudine che regnava sovrana nella vita dell’imperatrice. La meravigliosa scenografia di Martin Reiter e i sontuosi costumi di Monika Buttinger ci immergono nella Vienna dell’Ottocento, mostrandoci la vita reale austriaca. Siamo ben lontani dalla Sisi de La principessa Sissi di Ernst Marischka, ne Il corsetto dell’imperatrice troviamo una Sissi sofferente e ossessionata dal proprio corpo, consapevole di essere una donna che per l’epoca in cui viveva era considerata già anziana. Vi è un’attenta analisi psicologica di una donna fragile e insicura che vuole restare ancorata all’immagine di donna giovane e desiderabile, ma nell’ammirare l’opera della Kreutzer si finisce col concentrarsi sull’aspetto intimo e privato dell’imperatrice d’Austria e non sui fatti storici che avvenivano in quel periodo, ma ciò nonostante, non si può che restare colpiti dall’indubbia bravura di Vicky Krieps e dalla minuziosa cura dei dettagli che ci portano a fare la conoscenza di alcuni particolari non noti che riguardano una delle donne più affascinanti e belle dell’impero austriaco.

Giovanna Asia Savino

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