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Hunter Killer – Caccia negli abissi

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VOTO: 7,5

Impostare la rotta e avanti tutta!

Hunter Killer – Caccia negli abissi è un film che vi trascinerà nelle profondità oscure dei fondali oceanici per farvi poi riemergere alla luce della vittoria. Con questa breve ma concisa frase, presa da una delle tante immense citazioni di Edmund Burke, si potrebbe descrivere il nuovo lungometraggio di Donovan Marsh. L’ex regista di Spud, si ritrova ora alla prova del nove dirigendo un film ricco di adrenalina e carico di tensione che accompagnerà lo spettatore fin sui fondali oceanici. Hunter Killer sembra un film direttamente uscito da uno dei romanzi scritti dalla magica penna di Tom Clancy; ma stavolta non si tratta di una ma di ben due penne che hanno redatto il romanzo da cui è tratto il film. Parliamo di “Firing Point” scritto da Arne L. Schmidt e Jamie Moss pubblicato nel luglio 2012.
Il film racconta di un grave momento di tensione tra le due superpotenze mondiali: Russia e Stati Uniti. A scatenare questo momento di tensione, molto simile ai momenti vissuti con la crisi di Cuba che ha portato il mondo sull’orlo della Terza Guerra Mondiale, c’è la scomparsa di due sommergibili, uno per parte. Il sommergibile americano U.S.S Arkansas, verrà chiamato a indagare sulla scomparsa di entrambi i battelli e scoprirà una terribile verità. La Russia è sotto un colpo di stato da parte del Ministro della difesa che usurperà il ruolo di comando togliendolo al Presidente Zakarin (Alexander Diachenko). Toccherà al comandante dell’Arkansas, Joe Glass (Gerard Butler) scoprire come risolvere la questione. Egli riceverà gli ordini dal Pentagono da parte degli ammiragli Fisk (Common) e Donnegan (Il premio Oscar Gary Oldman). Parallelamente, il Pentagono schiererà un squadra di US Navy Seals per tentare un’operazione di salvataggio del Presidente russo dalla fortezza in cui è tenuto prigioniero.
Tra inseguimenti subacquei con siluri, esplosioni, e momenti di estrema tensione, Hunter Killer intratterrà lo spettatore regalandogli emozioni piuttosto forti nell’arco dei 121 minuti di durata del film. Nel 1957, Robert Mitchum nel film Duello nell’Atlantico, sottolineò come “Trovarsi dentro un sommergibile sotto attacco è la peggior esperienza che si possa immaginare”. Donovan Marsh renderà lo spettatore parte di questa esperienza ai limiti della sopportazione, dove anche la tempra degli addestratissimi marinai americani verrà messa a dura prova. La sceneggiatura del film, che pur mescola vari generi tra cui il thriller, l’action, il war movie e l’adventure movie, mantiene una coerenza invidiabile che non sfocia mai nell’inverosimile. Tutto quello che si vede e si sente nel film può effettivamente succedere e persino gli effetti sonori, prodotti dai macchinari dei sommergibili sono reali, registrati direttamente a bordo di un sottomarino americano ancorato in un porto.
Abbiamo parlato del cast, con la buona interpretazione di Gerard Butler. Un po’ meno efficaci le interpretazioni di Common e di Gary Oldman che, in Hunter Killer, non ci ripropone quella sfuriata da Oscar avuta nel ruolo di Winston Churchill in The Darkest Hour. Ma dove i migliori non arrivano, accorrono in soccorso i membri del team dei Seals che ci ripropone sullo schermo attori che abbiamo potuto conoscere in serie televisive americane di grande spessore. Penso a Ryan McPartlin (celebre per la serie televisiva Chuck, in cui interpretava il cognato di Chuck Bartowski soprannominato Capitan Fenomeno) e Zane Holtz (visto nel ruolo di Austin Tucker nella serie sulle ginnaste americane Make it or Break it – Giovani Campionesse) che interpretano il ruolo dei marines Johnstone e Martinelli. Oltre a loro, il film è anche l’ultima interpretazione di Micheal Nyqvist, scomparso prematuramente nel 2017 a causa di una grave malattia. La sua interpretazione del comandante russo Sergi Andropoyov, è uno dei punti di forza del film. Prima di dirci addio, Micheal ha voluto deliziarci con una delle sue migliori interpretazioni e, alcune scene in cui lui è presente, sono molto toccanti e lanciano addirittura un messaggio di pace in un film che racconta una ipotetica guerra tra Russia e USA.
Hunter Killer è quindi una ricetta perfetta per quanto concerne l’intrattenimento. Il film viaggia su un ottimo binario e darà soddisfazione al pubblico che andrà in sala a vederlo. Molti film che in passato hanno tentato di usufruire dello stesso copione, non hanno avuto molta fortuna. Questo film però potrebbe far ricredere molti scettici sul genere, magari quelli che sui thriller tecno-politici hanno spesso steso un velo pietoso.

Stefano Berardo

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