E le chiamano festività…
Caratteristica principale dei film antologici è sempre stata, inevitabilmente, quella di una qualità non sempre omogenea. Se poi si parla di horror – genere che negli ultimi tempi si è impossessato a viva forza dell’impostazione “episodica” anche per una questione di costi e libertà espressiva – tale peculiarità può solo accentuarsi. In teoria. A smentire, almeno in parte, tale postulato ecco arrivare Holidays, compilation orrorifica sul lato oscuro delle cosiddette feste comandate (e non), messo in scena da cineasti già affermati come Kevin Smith o Scott Stewart (Legion, Dark Skies) e giovani aspiranti tali.
La prima cosa che balza agli occhi, dopo la full immersion di prammatica in un contenitore comunque ricco di idee anche se non sempre sfruttate al massimo delle potenzialità, è un’unità di intenti assai insolita in prodotti di questo tipo. Le varie impronte narrative godono tutte di evidenti comuni denominatori, quali emarginazione, disagio e sofferenze assortite, nonché una chiara predisposizione a concedere al cosiddetto sesso debole gli onori del proscenio. In Holidays, infatti, le donne sono o protagoniste assolute oppure motori di una trama che vede i maschietti comunque cadere in situazioni assai poco piacevoli. Una scelta di principio che dona al film – e ai dieci cortometraggio che lo compongono – un interessante gamma di sfaccettature, assodata la maggiore complessità dell’universo psicologico femminile rispetto a quello maschile, notevolmente più “monotematico”. Ciò premesso è ora di passare alle singole valutazioni, ribadendo però la meritoria l’intenzione, da parte della produzione, di realizzare un prodotto capace di andare oltre il semplice divertissement di genere. Obiettivo certamente centrato.
Tra i segmenti maggiormente riusciti segnaliamo con piacere un terzetto di autori in divenire. Il primo episodio, celebrante a proprio modo la Santa Pasqua, porta la firma di Nicholas McCarthy. Originale intuizione: una ragazzina che vive con la madre cattolica convinta (ma entro certi limiti…) è terrorizzata dall’idea del Cristo che torna dal Regno dei Morti. A pensarci bene non le si possono dare tutti i torti. Soprattutto quando, nottetempo, un Messia dalle fattezze mostruose – e tuttavia riconoscibile dalle stimmate e dall’ampia ferita al costato da vulgata evangelica – si materializza a casa sua. Angoscia infantile e iconoclastia esplicita si mescolano bene in un corto che mantiene un ottimo livello di tensione. Si prende sul serio, con buoni risultati, anche l’effettista Anthony Scott Burns, il quale mette in scena un efficace nuovo incontro tra figlia e padre – appunto prendendo spunto dalla Festa del Papà – a distanza di decenni in un contesto che appare una sorta di limbo tra le dimensioni della vita e della morte. L’immaginario visivo lascia davvero il segno, ma anche il contenuto, poeticamente sinistro, non scherza affatto. Terza menzione particolare per lo short di Adam Egypt Mortimer; il quale, per festeggiare il Capodanno, s’inventa la storia di un maniacale serial killer che fissa appuntamenti da siti internet per poi massacrare le malcapitate vittime femminili che ne “deludono” le aspettative. Sino a quando non trova la classica “anima gemella” per l’ultimo dell’anno (interpretata da una scatenata Lorenza Izzo, già compagnia di vita e musa di Eli Roth) e saranno faville splatter. Cuori solitari un po’ particolari e molto divertimento al sangue per gli appassionati.
Oscillante tra un livello buono e medio tutto il resto, con l’eccezione negativa del solito Kevin Smith il quale, ancora una volta, tirando in ballo una notte di Halloween che c’entra come il baccalà a colazione con il plot, imbastisce la vendetta femminile in stile torture porn di tre ragazze vessate dal barbuto e sadico proprietario di un sito hot. Loffio anche non tenendo conto dei vari Kill Bill o Death Proof (segmento di Grindhouse) tarantiniani, rimasticato in abbondanza e pregno di un’ironia fuori luogo e tempo massimo, oltre alla presenza del consueto, fastidiosissimo moralismo d’accatto (vedere l’esempio del suo recente Tusk) a zavorrare il tutto. Kevin, una bella pausa di riflessione no?
Se ad ogni modo i fan gradiscono un rinfrescante horror estivo con più di qualche giustificata pretesa, l’edizione home video di Holidays, da parte della premiata ditta Midnight Factory/Koch Media, è pronta per l’uso, in una edizione tecnicamente curata anche senza extra di rilievo.
Non se ne pentiranno affatto…
Daniele De Angelis
Holidays
Regia: Autori Vari USA, 2016 Durata: 104′
Cast: Seth Green, Lorenza Izzo, Ruth Bradley
Lingua: Italiano 5.1 DTS HD Master, Inglese 5.1 DTS HD Master
Sottotitoli: Italiano Formato: 1080p BD-50 a doppio strato
Extra: Trailer
Distribuzione: Midnight Factory per Koch Media