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Fuorigioco – Una storia di vita e di sport

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VOTO: 7,5

Signori si nasce

Sul piccolo schermo sono in tanti ad aver già visto il film a lui dedicato. In quel di Bologna, altra piazza dove l’ex atleta della Nazionale ha lasciato il segno, l’occasione di appassionarsi collettivamente a questo coinvolgente racconto cinematografo vi era stata, invece, qualche mese fa. Ci risulta che comunque quella offerta dal Biopic Fest 2022 sia stata la seconda possibilità, a Roma, di ammirare Fuorigioco – Una storia di vita e di sport sul grande schermo. Ma ad ogni modo è difficile immaginare un pubblico più caloroso di quello che il 24 settembre si è radunato alla Casa del Cinema solo per lui, il mitico Beppe-gol!

In sala molti laziali, ovviamente, cui però vanno aggiunti altri tifosi di varia provenienza, compreso qualcuno giunto nella capitale direttamente dal Tavoliere delle Puglie: indimenticabile del resto lo storico tridente zemaniano, con Signori affiancato da Rambaudi e “Ciccio” Baiano.
Nella serata presentata da Paola Suriano, grandi emozioni sono arrivate proprio dalle domande che Erika Eramo, preparatissima giornalista di Passione del Calcio, ha rivolto al campione, coinvolgendo peraltro nell’intervista quella parte del pubblico che non vedeva l’ora di intervenire.
Del resto, di episodi e di argomenti da approfondire ve ne erano senz’altro parecchi. Sul versante calcistico, umano e purtroppo anche legale. Poiché l’ex bomber della Lazio e stato suo malgrado al centro di quella vicenda allucinante, forzosamente inserita in una delle tante inchieste sul calcio scommesse, che si è conclusa in tempi piuttosto recenti, col protagonista che ne è uscito – come era lecito aspettarsi – completamente pulito. Ma chi risarcirà ora Signori della diffamazione subita, dei problemi di salute, dei danni alla carriera che una simile e pretestuosa persecuzione giudiziaria gli ha arrecato? Temiamo nessuno.

O forse, una parziale compensazione può essere proprio l’appassionante ritratto filmico che il bolognese Pier Paolo Paganelli ha voluto fargli, dopo averne seguito le vicende in campo e quelle nelle aule giudiziarie quasi con pari passione. Spigliato nella forma, Fuorigioco – Una storia di vita e di sport è un ideale montaggio alternato che, pescando tra le varie risorse espressive del genere, fa scorrere in parallelo sullo schermo la crescita sportiva del fuoriclasse e quei brutti momenti precedentemente descritti, dando vita a un ritmo tambureggiante che mira all’essenza, al cuore di entrambi i filoni della storia narrata; una storia che è innanzitutto una grande storia di sport; ma che aiuta anche a riflettere sulle più grossolane storture del sistema giudiziario italiano. Forse, in quanto docu-fiction, le ricostruzioni drammaturgiche di certe scene stonano un po’, possono apparire di troppo. Ma l’ossatura del racconto tiene bene e sono proprio le interviste, appassionate e sincere, a irrobustire una vicenda calcistica (e non) che ha pure nei filmati di repertorio, tesi a celebrare le imprese in campo di Beppe, momenti di irresistibile amarcord.

Stefano Coccia

 

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