Adrenalina pura
Gli appassionati di Formula 1 ora hanno finalmente qualcosa di interessante da vedere su Netflix. Dallo scorso 8 marzo infatti, la piattaforma ha pubblicato la serie documentaria Formula 1 – Drive to Survive, che si candida ad essere uno dei prodotti che meglio spiegano e raccontano il mondo della Formula 1. La serie ruota intorno agli eventi del campionato mondiale 2018, mostrandolo allo spettatore tramite gli occhi e la voce di molti piloti (Ricciardo, Perez, Magnussen e altri), alcuni Team Principal (Chris Horner, Claire Williams e altri) e anche di giornalisti esperti del settore della Formula 1 stessa. Oltre alle classiche immagini in diretta tv che vediamo normalmente quando seguiamo il GP in televisione e che fungono da cornice generale, la serie apre quelle porte che al pubblico televisivo sono chiuse o pressoché inesistenti. Grazie all’accordo sottoscritto tra Netflix e F1, la serie esce dagli schermi diventando un racconto anche interno al mondo della Formula 1. Tralasciando Ferrari e Mercedes – le due scuderie di punta, attualmente – che vengono solo citate e tenute a margine della serie, i racconti che si alternano all’interno dei garage della Red Bull, della Sauber, della Force India e delle altre scuderie minori, rendono il prodotto godibile e aprono un mondo totalmente sconosciuto al pubblico televisivo. Perché la serie è adrenalinica? Semplicemente il motivo risiede nella spettacolarità dei momenti ripresi durante le qualifiche e la gara, con le immagini delle televisioni internazionali rimontate in modo strepitoso e adrenalinico, con l’aggiunta di effetti sonori sia realmente registrati sia confezionati per l’occasione. In ogni episodio inoltre, c’è una scena che racconta la partenza di un gran premio, riprendendola con immagine sia già usate sia esclusive. E se non è pura adrenalina questa…
I fotogrammi che si alternano sono veramente suggestivi e attraggono il pubblico che per l’occasione si ritrova a gustarsi un vero e proprio gran premio suddiviso in ogni singolo episodio. Le gare che vengono citate e raccontate sono quelle più esaltanti di tutto l’arco della stagione e mostrano immagini dal backstage che, di conseguenza, raccontano le gesta dei piloti nel corso della gara, prima di essa e anche dopo. Singapore, Abu Dhabi, Monza, Montecarlo sono solo alcune delle gare presenti nella serie, logico quindi dedurre quanto la serie possa risultare interessante. Drive to Survive, è un ottimo modo per conoscere i dettagli nascosti al di là del circuito nel gran premio del Principato di Monaco, tanto per citarne uno. Oltre a questo, lo spettatore, appassionato di Formula 1, una volta che avrà iniziato a visionare questa serie, scoprirà che c’è un ulteriore universo dentro il mondo della Formula 1. Un mondo che racconta le gesta di quei piloti che rarissime volte giungono a podio e quelle scuderie minori che lottano per apparire subito sotto le “tre grazie” più famose, ossia Ferrari, Mercedes e Red Bull. Inoltre, viene evidenziata l’abissale differenza tra budget e costi nelle varie scuderie. Una Force India, a livello economico, non potrebbe mai gareggiare contro una Ferrari; di conseguenza questo crea un enorme spaccatura che finalmente viene raccontata nei minimi particolari nel corso della serie. Qualunque fan di Formula 1, non può esimersi dal vedere questo splendido racconto dietro le quinte, che gli farà totalmente cambiare la percezione di come si dovranno seguire le gare negli anni a venire. Un ottimo prodotto, che Netflix ha potuto permettersi anche grazie ad accordi con le varie scuderie che hanno garantito l’accesso alle telecamere della stessa piattaforma nel corso del campionato passato. Si chiede a gran voce una seconda stagione che possa seguire le gesta della competizione in corso (2019), aggiungendo magari anche qualche dettaglio in più ed entrando nelle scuderie delle due squadre di punta: Mercedes e Ferrari.
Stefano Berardo