Home Festival Altri festival En même temps

En même temps

245
0
VOTO: 7,5

Incollati

L’incontro tra Benoît Delépine (giornalista, autore televisivo e sceneggiatore di fumetti) e Gustave Kervern (regista, sceneggiatore ed attore) risale al 1990, come autori di Guignols de l’info. Da allora ad oggi i due hanno girato e sceneggiato insieme ben dieci lungometraggi, tra cui Louise-Michel, Mammuth, Saint Amour e Imprevisti digitali, molti dei quali presentati in anteprima italiana prima dell’uscita nelle sale nostrane alle passate edizioni di France Odeon. La stessa kermesse che al suo quattordicesimo appuntamento ha ospitato in concorso la loro ultima fatica dietro la macchina dietro la macchina da presa dal titolo En même temps.
È nella Francia dei piccoli paesi di provincia che il duo ambienta la loro nuova commedia sociale anarco-libertaria che ha come protagonista Didier Béquet, sessista, xenofobo e di destra, che in cerca di voti e consensi non si fa scrupoli nel tentar di convincere il collega Pascal Molitor, ecologista e vegetariano convinto, a indirizzare il suo elettorato a favore della trasformazione di una foresta primaria in un parco divertimenti. Le prova proprio tutte, fino al più classico dei trucchi: farlo bere e portarlo in un locale notturno. Sarà qui che i due, sotto lo sguardo complice della tenutaria Yolande Moreau, finiranno tra le mani di Sandra (India Hair), che lontano dall’essere una sprovveduta entraîneuse alle prime armi, in realtà è una crudele attivista stile Pussy Riot. Cosa succede ai due per mano della ragazza? Alla visione della pellicola il compito di raccontarlo, ma sappiate che in anticipo che la coppia agli antipodi si troverà ad affrontare qualcosa di spiazzante, irrimediabile, che segnerà la lunga notte che segue e la votazione dell’indomani.
Il risultato è un’odissea tragicomica che punta il dito e mira a fare riflettere chi è seduto dall’altra parte dello schermo e che in qualche modo potrebbe sentirsi chiamato in causa o rispecchiarsi in certi vizi, forme mentis, modus operandi e cattive abitudini. Nei due protagonisti, incarnati da Jonathan Cohen e Vincent Macaigne, i registi sperano e vogliono che il fruitore riesca a vedere riflessa la propria coscienza, sporca o pulita che sia, perché tutti a conti fatti abbiamo qualcosa da confessare a noi stessi e al mondo, da farci perdonare o qualche posizione da rivedere. Per questa fetta di pubblico la visione rimarrà indigesta, per la restante sarà divertimento assicurato. Ma indipendentemente dal fruitore di turno il bersaglio principale di En même temps resta lo stesso ed è l’ipocrisia e la confusione politica che ieri come oggi continua a “inquinare” la società e chi la governa, con tutte le conseguenze che vanno a riversarsi su coloro che vengono governati.
L’arma con la quale la premiata ditta Delépine & Kervern sferra questo nuovo attacco sociale ed ecologista non può che essere quella dello humour nero e pungente, sempre e volutamente sopra le righe, con il quale caricano a pallettoni una parabola esilarante e caustica. C’è ne davvero per tutti e tutte, con il fuoco incrociato esploso dalla cinepresa degli autori con la precisione di un cecchino che va a colpire anche chi pensava di non essere sotto tiro, ma che invece lo è stato sin dall’inizio. Quando a divertimento, la scrittura e la sua messa in quadro, animata da battute al vetriolo, doppi sensi, situazioni paradossali e sketch, la timeline regge l’urto della lunga distanza, anche se c’è da registrare per dovere di cronaca un fisiologico calo di intensità e carica dirompente una volta che, dopo un’oretta circa, lo spettatore si sarà abituato alla condizione assurda nella quale si sono ritrovati i personaggi principali.

Francesco Del Grosso

Articolo precedenteLOLA
Articolo successivoWolf Manor

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here

16 − 12 =