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Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri

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VOTO: 9

Il gioco prende vita

Dungeons & Dragons: L’onore dei Ladri di John Francis Daley e Jonathan Goldstein, attesissima trasposizione del gioco di ruolo che appassiona da circa cinquant’anni i nerd di tutto il mondo, diverte e convince, grazie ad una accurata costruzione dei personaggi e ad una trama semplice e magica.

D&d, il gioco di ruolo fantasy creato da Gary Gygax e Dave Arneson alla metà degli anni Settanta come evoluzione dei wargames o giochi di guerra, si differenzia da questi per aver messo al centro l’individuo: se nei primi il giocatore si trovava a comandare interi eserciti, ora è esso stesso il protagonista, con il proprio personaggio creato ad hoc cui darà vita ed evoluzione nel corso del gioco. Ecco, nel film di Daley e Goldstein si ritrova proprio lo spirito di D&D: il fulcro della storia è infatti il personaggio, con le sue caratteristiche ed i suoi punti di forza.

Il plot è semplice e scorrevole: Edgin e Holga si trovano in prigione dopo un colpo andato a male, cui Edgin ha partecipato per rubare la Tavoletta del Risveglio, necessaria a resuscitare la moglie uccisa. Evasi rocambolescamente, raggiungono l’ex alleato Forge che ha in tutela Kira, la figlia di Edgin, per scoprire che questi, grazie all’aiuto della maga rossa Safina, ha conquistato una posizione di prestigio in città. Svelati i piani malvagi dei due, Edgin dovrà riunire una banda di vecchi e nuovi compagni per sconfiggerli (e riconquistare l’amor filiale): ad aiutarlo, oltre alla guerriera Holga, il mago Simon, la druida di razza Tiefling Doric ed il paladino Xenk. L’avventura assume i toni scanzonati della commedia, mentre l’azione scorre fluida seppur densa di magia e trovate sorprendenti.

Uno dei tratti più originali di D&D: L’onore dei ladri è nella scelta poco comune della classe dei personaggi, in particolare per il protagonista: Edgin infatti non è un guerriero o un paladino ma un ladro con poteri da chierico, scaltro più che forte, caratteristica cui supplisce la sua spalla, la guerriera Holga. Altro personaggio che spicca è la druida Doric, appartenente alla classe metà umana metà demone dei Tiefling; protagonista di una delle scene più magiche e ben fatte del film, è, a nostro parere, il personaggio più intrigante creato da Daley e Goldstein.

E poiché il fulcro del gioco di ruolo sono proprio i personaggi, una menzione speciale va fatta agli attori: in primis il protagonista Edgin, un convincente Chris Pine che, smessi i panni del Capitano Kirk (e passando per quelli dell’ambiguo Frank nel thriller Don’t Worry Darling) indossa qui quelli di un eroe atipico ed irresistibile. Sua spalla una bravissima e bellissima Michelle Rodriguez nei panni della guerriera dal cuore d’oro, mentre il cattivo Forge è interpretato dal rubacuori per eccellenza Hugh Grant, che qui riesce nell’intento di rendere il suo personaggio incredibilmente antipatico. Daisy Head è la potente maga Safina, Regé-Jean Page è il paladino Xenk, Justice Smith è il mago Simon; last but not least, la druida Doric è interpretata dell’affascinante Sophia Lillis.

Michela Aloisi

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