Home Festival Altri festival Chien blanc

Chien blanc

220
0
VOTO: 7

Una malattia incurabile

Mentre gli Stati Uniti e non solo sono scossi dalle tensioni razziali dopo l’assassinio di Martin Luther King, lo scrittore Romain Gary, umanista e amante degli animali, e sua moglie, la star del cinema Jean Seberg, attivista nella lotta per le libertà civili, accolgono un cane randagio, uno addestrato per attaccare i neri: un cane bianco. Da qui il titolo del romanzo autobiografico del 1970 di Gary, del quale esistono due adattamenti per il grande schermo, realizzati a quarant’anni esatti di distanza uno dall’altro: il primo firmato da Samuel Fuller nel 1982 e il secondo prodotto nel 2022 per la regia di Anais Barbeau-Lavalette, che abbiamo avuto la possibilità di vedere in occasione del passaggio alla 14esima edizione del Bif&st, laddove è stato presentato in concorso nella sezione “Panorama Internazionale”.
Questa versione più recente battente bandiera canadese di Chien blanc, resta come la precedente molto attaccata al testo originale, salvo alcuni correttivi qua e là che però non spostano gli equilibri, né tantomeno cambiano i connotati narrativi e drammaturgici al racconto e ai suoi personaggi di partenza. Diciamo che l’adattamento voluto da Fuller ha una potenza di fuoco e un livello di coinvolgimento superiori rispetto a quelli della collega, con quest’ultima che al contrario punta molto di più sulle tematiche, sui personaggi e sulle reazioni che questi hanno nei confronti dei drammatici eventi dei quali sono testimoni oculari. Se il primo ne ha fatto un film sulle emozioni contrastanti che i protagonisti si trovano ad affrontare, la seconda ne ha tratto un’opera che incanala tutte le emozioni verso lo sdegno, il dolore e la sofferenza che gli eventi hanno provocato tanto sui singoli quanto sulla collettività. In tal senso, Chien blanc allarga ancora di più lo spettro drammaturgico dalla dimensione intima della famiglia Gary alla sfera pubblica e al contesto storico, con il racconto che immerge lo spettatore in uno scenario dominato dalla violenza e dalle discriminazioni, mostrando come il razzismo imperante alla fine degli Sessanta, descritto come una malattia incurabile, era parte, oramai, della cultura e della società moderna. Il ché accentua e conferisce all’opera un carattere da period-drama che nella trasposizione dell’82 era passato in secondo piano a favore di quello autobiografico ed esperenziale del protagonista.
Il plot del film di Anais Barbeau-Lavalette ovviamente ha rispettato l’essenza della matrice letteraria, muovendosi anch’esso su un doppio binario realistico/storico e metaforico, facendo ruotare sempre la storia attorno ad un cane trovato in stato di randagismo, che col tempo si scoprirà essere stato addestrato fin da cucciolo ad attaccare le persone di colore. Questo resta il baricentro di Chien blanc, che del resto non sarebbe potuto venire meno, poiché ridimensionarlo sarebbe stato un tradimento non accettabile. Ecco perché la regista ne conserva intatta la centralità per poi usare tale metafora come cassa di risonanza per arrivare alla realtà e alle pagine di storia. Per farlo fa un uso assiduo dei materiali di repertorio, mescolando la fiction ben confezionata tecnicamente e intensamente interpretata da attori affidabili come Denis Ménochet (Romain Gary) e Kacey Rohl (Jean Seberg) con il found foutage. Un mix ben riuscito, questo, che contribuisce a stratificare ulteriormente il racconto, dando così la possibilità alla timeline di passare senza soluzione di continuità dalla sfera privata (l’impatto e le conseguenze che gli avvenimenti storici hanno su Gary e la Seberg come individui e come coppia) a quella pubblica (gli scontri del ‘68 e le tensioni razziali dell’epoca). Il risultato sembra così volere andare incontro a quella letteratura cinematografica sul tema che ha “partorito” film come Moonlight, Detroit, Judas and the Black Messiah, Selma e più a ritroso Il momento di uccidere.

Francesco Del Grosso

Articolo precedenteNo End
Articolo successivoIl ritorno di Casanova

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here

13 + tre =