Game over. Oppure no?
Alla 42ma edizione del Fantafestival, il cortometraggio statunitense Checkpoint di Jason Sheedy trasporta lo spettatore in quello che sembra essere un videogame molto reale. Un uomo, Abel, apparentemente del XIX secolo, si ritrova prigioniero di un vecchio rudere, mentre una voce femminile, quella della misteriosa Victoria, lo ammonisce che è li a causa della sua avarizia e di farsi valere. Come in un videogioco, Abel tenta più e più volte la fuga, ritornando, ad ogni propria morte, al punto di partenza. La domanda che arriva spontanea è: quante vite avrà il protagonista? Ma la rivelazione finale è ben più intrigante.
In un mondo che potrebbe essere la Terra come un pianeta alieno, tra strane creature, raggi laser, armi dalla foggia simil steampunk, il regista mette in gioco tutte le carte a sua disposizione per divertirsi con Abel e con lo spettatore; riuscendoci pienamente, grazie anche all’ambiguità dell’attore principale, quel Brett Brooks che con horror, thriller e fantascienza ha esperienza e dimestichezza sia come attore che come autore (ricordiamo Patient del 2013 e Grimoire del 2019), e che qui esibisce le sue migliori espressioni per catturare al contempo simpatie ed antipatie di chi lo segue nei suoi innumerevoli tentativi di fuga, fino al game over che apre nuovi livelli di gioco…
Michela Aloisi