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Bif&st 2016: presentazione

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Ci ritorni in mente

La scomparsa di Ettore Scola è stato un colpo al cuore per il cinema italiano e per la Settima Arte in generale, al di là della latitudine dove questa ha trovato e continua a trovare spazio. Si tratta di una voragine della quale si fa fatica a scorgere a occhio nudo il fondo; un vuoto impossibile da colmare, di quelli che non vanno e non andrebbero mai colmati, ma ricordati tutte le volte che se ne presenta l’occasione. La settima edizione del Bif&st – Bari International Film Festival è una di queste. La kermesse pugliese era e continuerà ad essere la sua seconda casa, che lo ha visto impegnato per sei anni come Presidente al fianco del Direttore Felice Laudadio. Per questo il nome del regista e sceneggiatore campano resterà impresso a caratteri cubitali accanto a quello della manifestazione, a suggellare un legame indissolubile. Di conseguenza, la sua assenza si avvertirà ancora più forte nella otto giorni barese (2 – 9 aprile) che animerà la città e i luoghi del Festival. Ma siamo sicuri che gli organizzatori sapranno trasformare la tristezza e la nostalgia di una perdita in allegria e risate, così da restituire in maniera fedele il ricordo dello Scola uomo e artista, del suo carattere e dell’essenza del suo cinema.
Va da sé che la prima proiezione ufficiale nella mattinata della giornata inaugurale non poteva che essere quella di Che strano chiamarsi Federico, l’ultimo lavoro dietro la macchina da presa di Scola, che darà il via al festival nella splendida cornice del Teatro Petruzzelli. Il docu-film sull’amico di sempre Fellini è solo uno dei tasselli che andranno a comporre l’ampio tributo che il Bif&st (in collaborazione con la SIAE) ha deciso di dedicargli e che comprende la pubblicazione di un libro, una serie di incontri e dibattiti sul suo lavoro, la proiezioni di alcuni filmati provenienti dagli archivi e naturalmente una retrospettiva essenziale dei suoi film (da Dramma della gelosia a Splendor, passando per La terrazza, C’eravamo tanto amati e Una giornata particolare). Coincidenza – o scherzo del destino, a voi l’ardua sentenza – ha voluto che questo tributo si celebrasse proprio in questa settima edizione, nell’anno in cui ricorre il ventennale della morte di Marcello Mastroianni, al quale il festival di Bari e la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale avevano già deciso, dodici mesi fa, di dedicare una retrospettiva di circa cinquanta film da lui interpretati (da Peccato che sia una canaglia a Stanno tutti bene, passando per Oci ciornie, La decima vittima, Divorzio all’italiana, Fantasmi a Roma e chi più ne ha più ne metta), integrata anch’essa da una nutrita schiera di materiali documentari provenienti dagli archivi di Rai Teche e dell’Istituto Luce. Inutile stare qui a ribadire quale storico legame e collaborazione ha unito queste due importantissime figure. Le due retrospettive andranno così a incrociarsi sugli schermi baresi con il titolo “Scola-Mastroianni 9½”, giacché il regista ha diretto più di chiunque altro l’attore laziale (9 film di lungometraggio e uno a episodi).
Quelli a Scola e Mastroianni, però, non sono gli unici tributi presenti nel ricco cartellone del Bif&st 2016, a questi si vanno ad aggiungere gli omaggi ad Armando Trovajoli (“Musica negli occhi”), Pier Paolo Pasolini (con “Pasolini a Venezia ‘68” e La macchinazione di David Grieco), alla prolifica documentarista Cecilia Mangini e a Dalton Trumbo. In particolare, il mini-tributo dedicato allo sceneggiatore Premio Oscar per Vacanze romane, comprendente anche il recente biopic Trumbo di Jay Roach, fa parte integrande di una rassegna sul Maccartismo che vi consigliamo di non perdere, battezzata “Red Scare Black List”. Al suo interno trovano spazio pellicole da lui sceneggiate e osteggiate, oltre a una serie di documentari che raccontano la vergognosa indagine sull’infiltrazione comunista nell’industria cinematografica americana voluta dalla HUAC il 20 ottobre del 1947, che portò alla creazione di una commissione d’inchiesta e di una “lista nera” nella quale fu iscritto lo stesso Trumbo, e come lui altri illustri esponenti della Settima Arte e non solo.
Quello barese non è un festival rivolto solo al passato, ma anche al presente, con un occhio di riguardo al cinema nostrano. In tal senso, ci preme sottolineare la nascita di una nuova sezione  battezzata “Nuove proposte”, inserita all’interno della macro-sezione “ItaliaFilmFest”. Questa ospiterà otto film italiani di manifattura autarchica, presentati in anteprima mondiale e valutati da una giuria del pubblico formata da trenta spettatori, presieduta dalla sceneggiatrice e critica cinematografica romena Dana Duma. Tra le opere selezionate troviamo L’età d’oro di Emanuela Piovano, Senza lasciare traccia di Gianclaudio Cappai, La notte è piccola per noi di Gianfranco Lazotti e Il traduttore di Massimo Natali. Spazio anche alle opere prime e seconde, con una selezione di dodici titoli tra quelli prodotti nell’arco della stagione in corso (da Suburra di Stefano Sollima a Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti, da Bella e perduta di Pietro Marcello a Un posto sicuro di Francesco Ghiaccio), anch’essi sottoposti al giudizio da parte di una giuria popolare presieduta da Andrea Segre. Senza dimenticare i tradizionali premi già assegnati dai nove critici italiani aderenti al SNCCI ai migliori film della stagione, fra una selezione di venti. Alcuni riconoscimenti andranno a Matteo Garrone per Il racconto dei racconti, a Paolo Genovese per il soggetto di Perfetti sconosciuti, a Valeria Golino e Luca Marinelli per le rispettive interpretazioni in Per amor vostro e Non essere cattivo.
E come in ogni buon festival che si rispetti non possono mancare le anteprime internazionali. Come consuetudine, il Petruzzelli ospiterà ogni sera una proiezione di un film molto atteso e di grande richiamo. Si parte con Concussion (Zona d’ombra), il serratissimo thriller diretto da Peter Landesman con Will Smith nei panni del dottor Bennet Omalu, brillante neuropatologo forense alle prese con un’importante scoperta nel campo della medicina che lo porterà a scontrarsi con una delle più potenti istituzioni mondiali. Per chiudere in bellezza con la tesissima spy story Criminal di Ariel Vromen, con protagonista Kevin Costner. Nel mezzo altre pellicole da non farsi sfuggire come l’action-drama sulle corse automobilistiche Veloce come il vento firmato da Matteo Rovere, il biopic di Matt Brown dedicato a Srinavasa Ramanujan battezzato L’uomo che vide l’infinito e la nuova rivisitazione del mito di Frankenstein targata Paul McGuigan dal titolo Victor.
Completano il ricchissimo cartello, tutta un’altra serie di interessanti e gustosi appuntamenti: incontri con gli artisti presenti, focus su attori e registi, mostre, presentazioni di libri, tavole rotonde, master class, convegni, conferenze stampa, laboratori, eventi speciali e chi più ne ha più ne metta. Non di CineClandestino ci saremo con i tradizionali approfondimenti e con le recensioni delle pellicole in programmazione.

Francesco Del Grosso

Riepilogo recensioni per sezione del Bif&st 2016

Anteprime Internazionali

Zona d’ombra (Concussion) di Peter Landesman

Veloce come il vento di Matteo Rovere

Victor – La storia segreta del dottor Frankenstein di Paul McGuigan

Vieni a vivere a Napoli! di Guido Lombardi, Francesco Prisco, Edoardo De Angelis

Criminal di Ariel Vromen

Taulardes di Audrey Estrougo

Les innocentes di Anne Fontaine

L’uomo che vide l’infinito di Matt Brown

Nuove Proposte Cinema Italiano

L’età d’oro di Emanuela Piovano

L’Universale di Federico Micali

Il traduttore di Massimo Natale

Due euro l’ora di Andrea D’Ambrosio

Senza lasciare traccia di Gianclaudio Cappai

Amo la tempesta di Maurizio Losi

La notte è piccola per noi di Gianfrancesco Lazotti

ItaliaFilmFest/Lungometraggi

Youth – La giovinezza di Paolo Sorrentino

Per amor vostro di Giuseppe Gaudino

Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese

Fuocoammare di Gianfranco Rosi

Il racconto dei racconti di Matteo Garrone

Quo vado? di Gennaro Nunziante

Non essere cattivo di Claudio Caligari

La stoffa dei sogni di Gianfranco Cabiddu

ItaliaFilmFest/Opere prime e seconde

La macchinazione di David Grieco

Suburra di Stefano Sollima

Assolo di Laura Morante

L’attesa di Piero Messina

Bella e perduta di Pietro Marcello

Un posto sicuro di Francesco Ghiaccio

Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti

Pecore in erba di Alberto Caviglia

La terra dei santi di Fernando Muraca

Arianna di Carlo Lavagna

In un posto bellissimo di Giorgia Cecere

Banat – Il viaggio di Adriano Valerio

Eventi speciali/Fuori Concorso

Né Giulietta né Romeo di Veronica Pivetti

Nemiche per la pelle di Luca Lucini

L’ombra di Caino di Antonio De Palo

Tributi

Trumbo di Jay Roach

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