Nuove forme espressive e sguardi al passato
La sonorizzazione live di Metropolis, capolavoro di Fritz Lang in versione restaurata, eseguita dal dj statunitense Jeff Mills è stato il gustosissimo antipasto che ha preceduto il taglio del nastro della 37a edizione di Bergamo Film Meeting, in programma dal 9 al 17 marzo sugli schermi dell’Auditorium di Piazza Libertà e dei cinema San Marco e Capitol. Sezioni competitive, anteprime, retrospettive e incontri, sono gli ingredienti di una ricetta che gli addetti ai lavori e il pubblico potranno ritrovare ancora una volta nella storica kermesse lombarda.
Come sempre riservata ai cineasti emergenti (di cui cinque opere prime e due opere seconde), la competizione internazionale presenta sette lungometraggi di fiction, inediti in Italia, che rispecchiano una certa varietà di produzioni (per cui provenienti da Paesi diversi con due film dal Sud America e i restanti dal Vecchio Continente) e in qualche modo si discostano dallo stile puramente mainstream, attraverso un approccio autoriale o sperimentando con il linguaggio al fine di trovare nuove forme espressive. E proprio mediante i suddetti modus operandi i titoli in gara riescono ad affrontare tematiche che riguardano il presente o la storia della propria terra e per farlo utilizzano generi e toni differenti. Tra le pellicole che concorreranno al Premio Bergamo Film Meeting, assegnato alle tre migliori della sezione sulla base delle preferenze espresse dal pubblico, ci saranno il dramma generazionale Obey del britannico Jamie Jones, il crime esistenziale argentino El motoarrebatador di Agustín Toscano (presentato a Cannes 2018 nella sezione “Quinzaine des Réalisateurs”) e il poetico e solare Borders, Raindrops del duo Nikola Mijovic e Vlastimir Sudar. Inoltre, a cominciare da questa edizione, una giuria internazionale assegnerà 2.000 euro quale Premio per la migliore regia, quest’anno presieduta da Paolo Franchi che qui presentò in anteprima nel 2004 la sua opera prima, La spettatrice, aggiudicandosi il Premio “Rosa Camuna d’Argento”.
Quindici, invece, saranno i titoli che vanno a comporre la rosa dell’altra sezione competitiva, vale a dire quella di “Visti da vicino”. Per la precisione si tratta di documentari indipendenti realizzati sulla breve, media e lunga distanza, provenienti dal panorama internazionale, tutti inediti in Italia. Tutti accomunati dallo sguardo curioso e attento del regista che si addentra senza remore nel vivo della realtà, dimostrandosi capace di cogliere e sintetizzare il visibile e l’invisibile, di raccontare un tema, un luogo, un personaggio “da vicino”, con intensità e partecipazione. Due i premi che verranno attribuiti: il Premio Miglior Documentario CGIL Bergamo – Sezione Visti da Vicino, del valore di 2.000 euro, sarà assegnato in base alle preferenze espresse dal pubblico, come riconoscimento alle produzioni cinematografiche indipendenti; e il Premio della Giuria CGIL, del valore di 1.000 euro, riservato al film che meglio affronta i temi legati al mondo del lavoro, verrà attribuito dai delegati sindacali di CGIL Bergamo al regista del miglior film in concorso. Il pubblico potrà confrontarsi con storie intime e familiari o con grandi affreschi legati a delle aree geografiche, oltre che con opere prettamente sperimentali nella forma e al limite della performance artistica. Tra i titoli in gara segnaliamo la presenza di Insulaire dello svizzero Stéphane Goël (presentato a Locarno 2018), La grande messe del duo belga Valéry Rosier e Méryl Fortunat-Rossi e Central Airport THF di Karim Aïnouz, già vincitore dell’Amnesty International Film Prize alla Berlinale 2018.
Il resto del corposo programma prevede un omaggio a Jean-Pierre Léaud, attore simbolo della Nouvelle vague francese; la personale completa in anteprima nazionale dedicata a Karpo Godina, figura tra le più rappresentative del cinema jugoslavo e sloveno; il percorso nel nuovo cinema europeo contemporaneo “Europe, Now!”, con le personali di Bent Hamer (Norvegia) e Alberto Rodríguez (Spagna); un’incursione nel cinema di Peter Mullan (Gran Bretagna); la mostra fotografica “Pasolini e le Mille e una notte” con gli scatti di Roberto Villa sul set del film Il fiore delle Mille e una notte (1974); l’approfondimento sulle contaminazioni tra cinema e arte contemporanea che vedrà protagonisti gli svedesi Nathalie Djurberg e Hans Berg; per chiudere in bellezza all’insegna del cinema d’animazione con il regista polacco Mariusz Wilczyński.
Questo e tanto altro alla 37esima edizione della kermesse bergamasca, che CineClandestino seguirà ancora una volta per e con voi in presa diretta.
Francesco Del Grosso
Riepilogo recensioni per sezione della 37esima edizione del Bergamo Film Meeting
Mostra Concorso
A Decent Man di Hadrian Marcu
Borders, Raindrops di Vlastimir Sudar e Nikola Mijović
El motoarrebatador di Agustín Toscano
Obey di Jamie Jones
Visti da Vicino
Mudar la piel di Ana Schulz e Cristóbal Fernández
Vienna Calling di Petr Šprincl
La grande messe di Valéry Rosier e Méryl Fortunat-Rossi
Central Airport THF di Karim Aïnouz
Insulaire di Stéphane Goël
Europe, Now!
Retrospettiva Bent Hamer
Retrospettiva Alberto Rodríguez
Retrospettiva Peter Mullan
Hector di Jake Gavin
Retrospettiva Jean-Pierre Léaud
La mort de Louis XIV di Albert Serra
Eventi speciali
Pierino di Luca Ferri