Gioventù bruciata… del terzo millennio
Piccola riflessione personale: attualissimo era già al momento dell’uscita, nel 2019, questo lungometraggio di Stefano Calvagna. Rivederlo adesso, grazie all’ottimo DVD (e ne analizzeremo più avanti anche gli extra, nella circostanza particolarmente interessanti), mette forse un brivido in più; e questo perché quell’universo giovanile, che nelle periferie delle grandi città come Roma ribolliva già allora di pulsioni violente, sempre meno controllabili, in seguito alle condizioni di vita anomale imposte dal governo durante la “pandemia” pare essere definitivamente impazzito, regalandoci quasi quotidianamente vicende di cronaca nera o comunque di profondo disagio esistenziale, che prefigurano scenari ancora più foschi.
Ad ogni modo Stefano Calvagna nel suo Baby Gang si accosta alla radice stessa di tale fenomeno “pasolinianamente”, per certi versi (e la scelta di attori non professionisti vale in tal senso quale dichiarazione di poetica), ma con un afflato che ci ha ricordato persino di più il cinema del compianto Claudio Caligari. In particolare Non essere cattivo, se si considera ad esempio lo spazio concesso nel racconto all’intrecciarsi delle parabole esistenziali dei due protagonisti, ai quali il crimine concederà l’illusione di una possibile realizzazione personale per poi configurarsi, giusto sottolinearlo, quale anticamera di epiloghi decisamente più lividi e mesti.
Nel film non vanno comunque a sedimentarsi pesantezze moralistiche o quell’idealizzazione di certi ambienti, quel narcisismo dall’impronta estetizzante che abbiamo rintracciato più volte, purtroppo, nel cinema dei fratelli D’Innocenzo. Al contrario Calvagna privilegia uno sguardo realistico, schietto, senza fronzoli, da cui emergono al ritmo di pestaggi, spari e altre forme di violenza sia lo stile di vita dissoluto, amorale, selvatico, cui si rifanno i giovanissimi membri della banda in questione, sia altri fenomeni sociali parimenti inquietanti: quello delle baby prostitute attratte da soldi “facili”, ad esempio, altro argomento trattato qui senza troppi peli sulla lingua.
Felice la mano del regista, altrettanto ispirato ancora una volta il casting: positiva si è rivelata infatti la scelta di affiancare agli attori esordienti, presi direttamente dalla strada (e attraverso un atipico reclutamento nei social), quegli interpreti comparsi già diverse altre volte nella filmografia di Calvagna, selezionati invece per impersonare gli adulti. Da un lascivo Andrea Autullo al fido Claudio Vanni, passando per il regista stesso che, rispetto ad altre apparizioni, si è ritagliato qui un ruolo piccolo ma estremamente significativo.
Venendo al DVD in sé, più articolato e interessante del solito anche il comparto extra. Innanzitutto le interviste raddoppiano. Oltre a quella ormai consueta all’autore del critico Francesco Lomuscio ve n’è una della giornalista Alessia Polimanti, che parte da Baby Gang per approdare a Non toccarmi, corto più datato (e interpretato tra gli altri da Emanuele Cerman, altro attore feticcio) incluso a sua volta in questa edizione. Una selezione di contenuti decisamente appropriata, qualora si volesse individuare quale fil rouge una spiccata attenzione per il sociale: Non toccarmi affronta infatti altri argomenti delicati come violenza sulle donne e autodifesa, alternando con uno scopo chiaramente informativo, didattico e di prevenzione del crimine segmenti di fiction e brevi approfondimenti, espressi quasi in forma di “tutorial” e affidati per l’occasione a esperti del settore con trascorsi nelle forze dell’ordine o nel privato.
Stefano Coccia
Baby Gang
Regia: Stefano Calvagna, Italia 2019 Durata: 80′
Cast: Daniele Lelli, Raffaele Sola, Giulia Sauro, Andrea Autullo, Stefano Calvagna, Gianmarco Malizia, Claudio Vanni, Veronica Graf
Lingue: Italiano Dolby Digital 2.0 Sottotitoli: Assenti Genere: Thriller / Drammatico
Extra: Trailer “Baby Gang”, “Non toccarmi” (cortometraggio), Baby Gang: Intervista al regista, Non toccarmi: intervista al regista
Produzione e Distribuzione: Digitmovies Cinema, 2023