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Alfred Hitchcock Collection

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VOTO: 10

L’uomo che vide il Cinema

…e ne plasmò i contorni. Come altro descrivere sommariamente un autore come Alfred Hitchcock senza scivolare nella retorica del peana? Sarebbe certo il caso che a parlare di lui fossero i suoi lavori, quelli che ne hanno attestato l’incommensurabile grandezza. Quale migliore occasione, allora, che regalare o regalarsi un cofanetto come quello edito da Universal Home Video, comprendente la bellezza di quindici film del Maestro da gustarsi nella perfezione tecnica del blu ray nonché farciti da ricchi e interessantissimi extra, presenti soprattutto per i film maggiormente noti. Il suggerimento è di farlo a prescindere dalla spesa, per fare in modo che le nuove generazioni comprendano una volta per tutte quanto sono state seminali – leggasi imitate, rielaborate o saccheggiate: decidete voi – le opere di questo paffuto signore d’origine inglese ma ben presto trapiantato negli States, patria del lussureggiante mondo hollywoodiano. Ma anche, per i più grandicelli, la possibilità di avere a portata di visione capolavori o comunque grandissimi lungometraggi da rivedere ogni volta che se ne ha voglia, magari solo per commuoversi di fronte alle qualità divinatorie di colui che ha intravisto le potenzialità emotive della pura grammatica cinematografica prima di ogni altro.
Cominciando a citare i titoli presenti nel cofanetto, come descrivere in altro modo, se non un superbo esercizio di stile innestato su un materiale narrativo di perfetta e nobile suspense “teatrale”, il piano sequenza in interni che copre l’intera durata di Nodo alla gola (Rope, 1948), virtuosisticamente interrotto solo per consentire il cambio di pellicola all’interno della macchina da presa? Un’opera in bianco e nero ancora oggi additata a modello inarrivabile per fior di registi. Il thriller, certo. Marchio di fabbrica del buon caro Hitch. Ma guardando e riguardando uno dei titoli storici, La donna che visse due volte (Vertigo, 1958), risulta impossibile non lasciarsi coinvolgere dal romanticismo sfrenato presente in un’opera dall’andamento narrativo suadente come la sensuale carezza di un sogno e tuttavia al contempo brusco al pari del più amaro dei risvegli. Sir Alfred sapeva trasportare di peso lo spettatore all’interno del suo film, attraverso empatie scatenate mediante il “semplice” utilizzo magistrale della macchina cinema. Fulgido esempio di tale discorso è la sequenza d’omicidio più famosa nella Storia della Settima Arte, quella presente in Psyco (1960). Si può solo immaginare lo shock provato dai fortunati che hanno assistito all’uscita del film a suo tempo, senza sapere a cosa sarebbero andati incontro. E poi la tensione palpabile e ininterrotta – arricchita da un’impeccabile descrizione delle dinamiche famigliari borghesi – che attraversa dalla prima all’ultima inquadratura Gli uccelli (The Birds, 1963), con i volatili a scatenare una guerra contro gli umani senza un apparente motivo se non risalente a quelle ancestrali paure che il nostro sapeva scandagliare come nessun altro. Tipo il voyeurismo tanto morboso quanto assai pericoloso de La finestra sul cortile (Rear Window, 1954), altro thriller che ha avuto decine e decine di epigoni non dichiarati, sedimentandosi nell’immaginario collettivo di addetti ai lavori e non.
Insomma, a dispetto di alcune inevitabili assenze per motivi di appartenenza ad altre case distributrici – tra i nostri preferiti segnaliamo il capolavoro assoluto Intrigo internazionale, ma anche i “piccoli” gioielli Il ladro e Io confesso, oltre a pietre miliari conclamate come ad esempio Il sospetto e Io ti salverò – il cofanetto Alfred Hitchcock Collection targato Universal dovrebbe avere un posto obbligato nella videoteca di ogni cinefilo. Perché tra titoli universalmente conosciuti e opere a torto ritenute di secondo piano nella filmografia del nativo di un sobborgo londinese (tipo Marnie, Frenzy e l’ultimo Complotto di famiglia, tra gli altri) c’è davvero di che passeggiare incantati tra i monumenti di quella Settima Arte che ne hanno scritto, a grandissime lettere, la Storia.

Daniele De Angelis

Alfred Hitchcock Collection

I film: Sabotatori (1942), L’ombra del dubbio (1942), Nodo alla gola (1948), La finestra sul cortile (1954), L’uomo che sapeva troppo (1955), Caccia al ladro (1955),  La congiura degli innocenti (1955), La donna che visse due volte (1958), Psyco (1960), Gli uccelli (1963), Marnie (1964), Il sipario strappato (1966), Topaz (1969), Frenzy (1972), Complotto di famiglia (1976)

 

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