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13 Hours: The Secret Soldiers of Benghazi

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VOTO: 7

L’ordine nel caos

Passato in sordina nelle sale nostrane lo scorso marzo, una manciata di mesi dopo la distribuzione a stelle e strisce, 13 Hours: The Secret Soldiers of Benghazi cerca di rifarsi una vita commerciale passando attraverso il mercato home video italiano, dove è approdato da qualche tempo nella versione in Dvd (disponibile anche in quella blu ray) con Universal Pictures. La cosa in sé è piuttosto sorprendente visto che siamo da sempre stati abituati, quando si è trattato di film diretti o prodotto da Michael Bay, ad assistere a roboanti uscite e campagne promozionali in pompa magna; basti pensare a quelle che hanno accompagnato in questi anni gli sbarchi sul grande schermo dei capitoli della saga cinematografica dedicata ai Transformers, oppure i vari The Rock, Armageddon o Pearl Harbor.
Il fatto che l’ultima fatica dietro la macchina da presa del regista statunitense non sia stata oggetto della solita attenzione mediatica, nella stragrande maggioranza delle volte caratterizzata da un fitto fuoco incrociato da parte degli addetti ai lavori, è la vera notizia da mettere in evidenza, a maggior ragione se ci si è finalmente trovati al cospetto di un’opera che, ripensando all’intera filmografia, pare avere colmato una delle croniche mancanze presenti nel cinema di Bay, ossia l’inconsistenza e la povertà della e nella scrittura. Per la prima volta, infatti, la confezione estetico-formale non appare solo come una scatola vuota, seppur di pregio. Il film, in questione, può contare su un vero e proprio script, su una drammaturgia e persino su uno sviluppo dei personaggi. Trattasi di una serie di ingredienti che non hanno mai, se non in rarissime occasioni, fatto parte del menù offerto dal cineasta americano ai commensali di turno. E invece, udite udite, qui ci sono e fanno da solida architettura. Il merito è senza ombra di dubbio della matrice originale, ossia le pagine del romanzo omonimo di Mitchell Zuckoff, ma soprattutto di colui che è stato in grado di plasmarle e adattarle cinematograficamente, vale a dire Chuck Hogan. Quest’ultimo consegna nelle mani di Bay una storia e dei personaggi, tutti rigorosamente veri, che hanno una evidente concretezza, qualcosa su e intorno alla quale mettere in quadro un tesissimo action-thriller a sfondo bellico che lascia con il fiato sospeso. Ma come succede spesso non è tutto oro ciò che luccica. Il lupo, infatti, perde il pelo ma non il vizio. Nonostante, il regista firmi un film drammaturgicamente valido, la tentazione di ricorrere a quella fastidiosa componente eroico-epico-patriotistica è irresistibile, tanto che finisce con il fare capolino nell’ultima fase della timeline, ossia quella dell’epilogo. Ma per fortuna non raggiunge i medesimi livelli di operazioni analoghe come ad esempio l’urticante L’ultima alba di Antoine Fuqua.
La pellicola riavvolge le lancette del tempo sino alla sera dell’11 settembre 2012, undicesimo anniversario degli storici attentati terroristici. Un gruppo di militanti islamisti attacca dapprima un avamposto diplomatico americano e successivamente una dépendance della CIA a Benghazi in Libia. Una squadra di sicurezza composta da sei membri lotta per difendere gli americani, ma riesce nell’impresa solo in parte. Il gruppo di assalitori uccide infatti quattro americani, tra cui l’ambasciatore statunitense, J. Christopher Stevens. 13 Hours è la cronaca più o meno fedele di quei drammatici momenti.
Quindi se avete una bottiglia buona da stappare, allora è giunto il momento di farlo, perché 13 Hours è la dimostrazione che i miracoli esistono e che Bay, se in possesso di una buona sceneggiatura, può anche regalare piacevoli sorprese. Basterebbe questo a giustificare l’acquisto del Dvd che lo accoglie e che consente a coloro che nutrivano una larga dose di pregiudizio nei confronti del film di ritornare sui propri passi, un po’ come abbiamo fatto noi. Sarebbe ipocrita sostenere il contrario, poiché fin dai suoi primi film, Michael Bay ha attirato su di sé l’avversione di molti critici cinematografici, noi compresi, che gli imputano di girare pellicole con sceneggiature inconsistenti, piene di messaggi pubblicitari, concentrandosi soprattutto su effetti speciali di ottima qualità, ritmi veloci, privilegiando le scene d’azione con esplosioni catastrofiche, il tutto inserito in un montaggio frenetico (numerose inquadrature durano meno di un secondo). Ciò, ovviamente, non viene meno, con uno spettacolo adrenalinico e balistico di ottima fattura a fare da ciliegina sulla torta. Peccato che la versione home video italiana non presenti nessun contenuto extra, nemmeno un misero backstage per dare uno sguardo alla lavorazione del film e al dietro le quinte delle ottime scene d’azione.

Francesco Del Grosso

13-hours-dvd-cover13 Hours: The Secret Soldiers of Benghazi
USA, 2016  Durata: 138′
Regia: Michael Bay
Cast: James Badge Dale, John Krasinski, Max Martini
Lingue: Italiano Dolby Digital 5.1, Originale dolby Digital 5.1
Sottotitoli: Italiano, Italiano per non udenti, Inglese
Formato: 16/9 – 2,40:1 Letterbox
Extra: assenti
Distribuzione: Universal Pictures

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